Sallusti spara a zero: “Farina è uno stronzo”, “Feltri mi licenziò e mi ha imposto il pezzo”

Pubblicato il 2 Ottobre 2012 - 17:35 OLTRE 6 MESI FA
sallusti

Alessandro Sallusti

ROMA – Sostiene che è stato Vittorio Feltri a imporgli il pezzo di Renato Farina per cui poi è stato condannato per diffamazione, che fu lui a farlo licenziare nel 2008 e che Farina “è uno stronzo”. L’ormai ex direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, dopo essere stato condannato a 14 mesi per diffamazione per un pezzo scritto, sotto mentite spoglie da Renato Farina, già radiato dall’Ordine dei giornalisti, si toglie qualche sassolino dalle scarpe.

In un’intervista a “Vanity Fair”, Sallusti attacca prima di tutto Vittorio Feltri: “Per eccesso di affetto – dice – era disposto a pagare con i suoi soldi il giudice che mi ha querelato, o a sostenere le spese di un mio esilio a Parigi”. Forse perché aveva qualcosa da farsi perdonare, sembra suggerire Sallusti, che poco dopo aggiunge: “Nel 2008, quando ero direttore di Libero e lui direttore editoriale, gli editori Angelucci gli chiesero la mia testa e Vittorio gliela diede”.

Non basta, Sallusti rivela che è stato proprio Feltri a imporgli la pubblicazione del pezzo di Farina. Sul pezzo di “Dreyfus” Sallusti infatti dice: “!Mi rammarico solo che non sia stata una mia scelta convinta. Avevo dei dubbi, Vittorio Feltri mi mandò un messaggio al telefonino: Renato è un grande giornalista, se non sei d’accordo puoi sempre licenziarti”.

Su Renato Farina il direttore del Giornale non usa mezzi termini: “Difendo le mie scelte – dice – un direttore che svela chi si cela dietro uno pseudonimo, anche se lo fa per salvarsi, non avrà più la fiducia e la stima della redazione. Farina però è uno stronzo a prescindere da quello che ha scritto. E’ una vita che sono perseguitato dal doppiogiochismo di Renato. Lui aveva il dovere di avvisare il suo direttore, cioè io, che collaborava con i servizi segreti – giustamente – per salvare le vite degli ostaggi in Iraq. Mi ha mentito prima e dopo”.