ROMA – Cosa c’è dietro l’addio di Andrea Scrosati a Sky? Il manager, direttore operativo e vicepresidente con deleghe pesanti, era il responsabile di tutta la programmazione non sportiva di Sky Italia. Secondo alcune voci sembrerebbe che dietro l’addio del manager (ora diventato Group Chief Operating Officer di Fremantle) ci sia anche una questione politica.
C’è chi dice che nel divorzio potrebbe avere inciso il fatto che Scrosati, un tempo comunicatore per Leoluca Orlando come per Giorgio Guazzaloca e stretto collaboratore di Walter Veltroni, sia troppo legato al Pd, mentre Zappia ha via via creato un rapporto molto forte con Roberto Fico, presidente della Camera e ancora oggi decisivo nelle scelte televisive di M5S.
Scrosati, raggiunto da Lettera43.it, smentisce però tensioni e ricorda che resterà comunque presidente di Vision Distribution, la società di distribuzione cinematografica fondata da Sky. Come scrive Francesco Pacifico per Lettera43: “Nei corridoi di Santa Giulia c’è chi fa notare due cose: il rapporto teso nell’ultimo periodo tra due caratteri forti come Zappia e Scrosati. Di certo il fatto che il secondo avesse raggiunto il massimo grado di carriera in azienda. Da tempo i due sapevano che le loro strade si sarebbero divise. Pare che Scrosati abbia dovuto digerire la decisione di puntare tutto sul calcio, anche perché l’azienda spenderà da quest’anno per Serie A e Champions League 450 milioni in più”.
Altri aggiungono che altre tensioni sarebbero state create dalla presenza sempre più massiccia in Sky della società di media relation Mn, fondata dallo stesso Scrosati nel 1997 e dalla quale il manager è uscito lasciando le sue quote al socio Umberto Maria Chiaromonte che cura le comunicazioni dei principali canali del gruppo (Sky, Sky cinema, Sky arte, per esempio) o di brand importanti come Masterchef, XFactor o Italia’s got talent.