Antitrust e stanziamenti per le tv locali che parlano di Coronavirus: i dubbi e le richieste

L’Antitrust spiega come sono stati decisi gli stanziamenti per le tv locali che parlano di Coronavirus. Nella segnalazione inviata al presidente del Senato, al presidente della Camera, al presidente del Consiglio e al ministro dello Sviluppo Economico l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato fornisce alcune considerazioni riguardo alle modalità di erogazione degli stanziamenti a favore delle emittenti locali televisive e radiofoniche del contributo straordinario per la diffusione delle comunicazioni istituzionali sul contagio da Covid-19.

Le risorse sono previste dall’articolo 195 del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34, e sono pari a 50 milioni di euro per il 2020, cifra che costituisce tetto di spesa.

Antitrust, cosa devono fare le tv locali per ottenere gli stanziamenti per il Coronavirus

La norma del dl prevede che le emittenti radiotelevisive locali beneficiarie si impegnino a trasmettere i messaggi di comunicazione istituzionale relativi all’emergenza sanitaria all’interno dei propri spazi informativi.

L’Antitrust, nella segnalazione pubblicata anche nell’ultimo Bollettino settimanale, evidenzia la necessità che i criteri di valutazione delle domande per accedere al fondo “siano orientati al principio della tutela della concorrenza e del pluralismo dell’informazione”.

In questa prospettiva, rileva che presenta criticità sotto il profilo concorrenziale la previsione secondo cui il 95% delle risorse disponibili è assegnato alle prime cento emittenti televisive in graduatoria, mentre il restante 5% è ripartito tra quelle che si collocano dal centunesimo posto in poi. Secondo Piazza Verdi questa previsione “è suscettibile di determinare una sperequazione nella distribuzione delle risorse tra emittenti che, posizionandosi nella medesima zona della graduatoria (intorno alla centesima posizione), devono ritenersi caratterizzate da livelli di efficienza confrontabili”.

Tv locali, stanziamenti per il Covid e concorrenza

In particolare, ciò potrebbe avere implicazioni distorsive della concorrenza nella misura in cui due o più delle emittenti sulle quali impatta la discontinuità introdotta dalla specificazione appena richiamata si trovano a operare nel medesimo ambito locale.

Per questo l’Antitrust auspica che si prevedano due porzioni da assegnare: l’una tra tutte le emittenti in possesso dei requisiti di ammissibilità, in misura proporzionale al rispettivo punteggio nella graduatoria complessiva; l’altra, in parti uguali tra le emittenti, facendo attenzione che questa porzione di risorse sia sufficiente a garantire un adeguato sovvenzionamento alle emittenti minori. La segnalazione dell’Agcm si conclude con l’invito a comunicare le iniziative “che si intenderanno intraprendere a riguardo per assicurare le corrette dinamiche concorrenziali”.

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