ROMA – “Il paradiso degli stalker”, lo hanno ribattezzato così Ask.fm, uno dei social network più discussi. Criticato soprattutto per la possibilità di poter commentare e rispondere in maniera anonima e quindi, di fatto, autorizzando un fiume di insulti sotto qualsiasi stato, foto o post. Inoltre si può, facilmente, mantenere l’anonimato anche nel momento dell’iscrizione, basta dare email e credenziali false. Nessuno chiede conto di nulla a nessuno.
E negli ultimi mesi Ask.fm è diventato protagonista, responsabile o meno, di molti suicidi. C’è quello di Hannah Smith, quattordicenne di Lutterworth (Inghilterra) che si è impiccata lo scorso 2 agosto dopo aver subìto insulti e offese sul social network.
Poi c’è il suicidio di domenica di una ragazza a Cittadella. Una ragazzina che, dopo aver lasciato diverse lettere, si è poi tolta la vita lanciandosi dall’ex hotel Palace di Borgo Vicenza a Cittadella. A pesare, dicono gli inquirenti, anche gli insulti subiti su Ask.fm.
Alcuni riportati dal Mattino di Padova:
«Sei una ritardata, grassa e culona, fai finta di fumare, ma non aspiri, fai finta di bere, ma non bevi, fai finta di essere depressa per attirare l’attenzione, sei patetica». Con il senno di poi tanti piccoli segnali, tante richieste di aiuto. «Cosa credi che accada dopo la morte? Non lo so diosss, ogni tanto ci rifletto anche D:». «Dove pensi che vivrai tra cinque anni? Vivrò tra 5 anni? wow :’)». «Qual è l’ultimo libro che hai letto? Il diario di una ragazza suicida (stupendo tra l’altro)». E quella storia dei tagli sulle braccia, fatti con un temperino. La tempestavano di richieste di foto delle ferite. Aveva ceduto ma poco dopo aveva tolto l’immagine. «Secondo me, i tagli sono tutti delle piccole bocche che gridano aiuto», ammette. «Ti tagli solo per farti vedere…», insistono. «Sì certo, mi rovino la vita solo per farmi vedere, rovino tutto il mio corpo, al punto di non ricordarmi più com’era la mia pelle normale, solo per farmi vedere, certo, è come dici tu, sì», risponde ironica.
Poi c’è la storia del diciassettenne di Bologna, picchiato e minacciato di morte sul social network dopo aver lasciato un’amica dei bulli di turno.
Repubblica riporta solo alcuni degli insulti su Ask.fm:
“Speriamo che ti rompano… figlio di…”, “a te ti ammazzeremo oggi, c…”, “è meglio se non vai a scuola, prima o poi ti pesteranno a sangue”; “fidati, ti ammazzeremo, meglio se non ti fai vedere”.
Ma cos’è Ask.fm?
Fondato da due fratelli lettoni, Ilja and Mark Terebin, nel 2010, Ask.fm è un Social Network, un sito basato sulla struttura domanda-risposta. Gli iscritti possono postare domande e ottenere risposte scritte e non solo, foto, video o app possono essere utilizzate nella risposta.
Ask.fm ha registrato 13,2 milioni di visitatori al giorno da tutto il mondo nel mese di giugno con una media di permanenza sul sito di sei minuti e secondo la Comscore.it il sito è il 79° più popolare nel mondo.
Il problema delle credenziali e della privacy. Ask.fmnon accetta registrazioni sotto i 13 anni e richiede loro di fornire un nome e l’indirizzo e-mail al momento della registrazione, ma è facile, attraverso credenziali false, non rispettare queste regole.
I commenti sono chiusi.