Cambio conduttori al Tg1, Minzolini: “Nessuna epurazione, è ricambio generazionale”

Augusto Minzolini

Paolo Di Giannantonio, Piero Damosso e Tiziana Ferrario lasceranno la conduzione del Tg1. Per l’Fnsi è una rappresaglia preoccupante, ma il direttore Augusto Minzolini tiene a precisare che non c’è nessuna epurazione, ma solo un ricambio generazionale.

«Sono stati assunti – spiega rivendicandolo come fatto importante della sua direzione – diciotto precari e per dare un segnale di cambiamento al Tg1 bisogna mostrare volti nuovi. Sono decisioni prese da tempo e i documenti, né quelli a favore, né quelli contro, non c’entrano assolutamente niente. Sono liturgie che non mi appartengono».

Attaccano Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, consiglieri di minoranza Rai: «E’ una vera e propria epurazione dei giornalisti che non hanno firmato la lettera in favore del direttore. La situazione in Rai non è più tollerabile». Per Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, la rimozione dagli incarichi «rischia di configurarsi come rappresaglia piuttosto che come un normale esercizio dei poteri del direttore».

L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, chiede il reintegro dei tre e parla di “delirio di onnipotenza” di un “direttore nei fatti dimezzato”, un abuso di potere consentito “dall’acquiescenza del direttore generale” Mauro Masi. E in una nota il comitato di redazione del Tg1 definisce la decisione di Minzolini come “un precedente molto grave”, un provvedimento che “sembra confermare la volontà del direttore di penalizzare i colleghi che non si sono schierati al suo fianco nella raccolta di firme sul caso Mills”.

A difendere la decisione di Augusto Minzolini è invece il consigliere Rai di maggioranza Antonio Verro. “L’autonomia editoriale dei direttori delle testate del servizio pubblico va tutelata da qualsiasi ingerenza di tipo politico”, dichiara Verro. “Come noto – aggiunge – il direttore Minzolini è al lavoro ormai da diversi mesi su un piano di rilancio e di rinnovamento del Tg1 che prevede, tra le altre cose, anche novità importanti dal punto di vista organizzativo e gestionale. Gli avvicendamenti negli incarichi e nelle funzioni sono del tutto naturali nelle grandi aziende: evidenziano la fiducia che un direttore ripone nella sua redazione e danno prova che non esistono feudi precostituiti”

Il Cdr Rai lamenta anche il fatto che il provvedimento non sia stato concordato con i tre conduttori. “E’ la prima volta che al Tg1 si tolgono incarichi di rilievo senza che sia concordato con gli interessati”, si legge nella nota. “In passato, ai conduttori di edizioni principali del Tg1 cui è stato chiesto di lasciare la conduzione sono stati proposti incarichi equivalenti. Questa volta invece i colleghi non hanno dato il loro consenso di fronte a ipotesi indeterminate nei tempi e nell’inquadramento professionale. Un precedente che riteniamo molto grave”.

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