copyright riforma ue copyright riforma ue

Copyright, riforma europea è legge. Come cambierà il web

copyright riforma ue
Copyright, riforma europea è legge. Come cambierà il web (foto Ansa)

STRASBURGO  – Il Parlamento europeo ha approvato le nuove regole sul diritto d’autore. Il via libera dall’aula di Strasburgo all’accordo provvisorio raggiunto a febbraio sulle nuove norme sul rispetto del diritto d’autore in Internet è passato con 348 sì, 274 no e 36 astenuti. Le nuove norme Ue sul copyright, che includono salvaguardie alla libertà di espressione, consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web (per visualizzare il testo approvato clicca qui sul sito dell’Europarlamento e seleziona la data di oggi, martedì 26 marzio ndr).

La direttiva intende garantire che diritti e obblighi del diritto d’autore si applichino anche online. YouTube, Facebook e Google News sono alcuni dei nomi di gestori online che saranno più direttamente interessati da questa legislazione. Uno dei principali obiettivi è fare in modo che i giganti del web condividano i loro ricavi con artisti e giornalisti. Le nuove norme dovrebbero rafforzare la possibilità per i titolari dei diritti (musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori e editori di notizie) di negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall’utilizzo delle loro opere presenti sulle piattaforme internet.

Le piattaforme saranno direttamente responsabili dei contenuti caricati sui loro siti, compresi gli aggregatori di notizie. Alcune disposizioni sono state concepite per garantire che Internet rimanga uno spazio di libertà di espressione. La condivisione di frammenti di articoli di attualità (i cosiddetti “snippet”) è espressamente esclusa dal campo di applicazione, tuttavia il testo specifica che il testo deve essere “molto breve”: Il caricamento di opere protette per citazioni, critiche, recensioni, caricature e parodie è  stato protetto, garantendo che “meme” e “GIF” continuino ad essere disponibili e condivisibili sulle piattaforme online.

Nel testo viene specificato che il caricamento di opere su enciclopedie online in modo non commerciale, come nel caso di Wikipedia, o su piattaforme software open source, come nel caso di GitHub, sarà automaticamente escluso dal campo di applicazione della direttiva. Le piattaforme di nuova costituzione (start-up) saranno soggette a obblighi più leggeri rispetto a quelle consolidate. Le restrizioni del diritto d’autore inoltre non si applicheranno ai contenuti utilizzati per l’insegnamento e la ricerca scientifica.

“Questo accordo è un passo importante per correggere una situazione che ha permesso a poche aziende di guadagnare ingenti somme di denaro senza remunerare adeguatamente le migliaia di creativi e giornalisti da cui dipendono”, ha detto il relatore del provvedimento, il popolare tedesco Axel Voss. Per essere adottato definitivamente, il testo della direttiva ora deve essere approvato a maggioranza qualificata dai governi dell’Ue. In un voto a febbraio, il voto negativo di Italia, Olanda, Lussemburgo, Polonia e Finlandia non era bastato per formare una minoranza di blocco. 

Durante l’iter che ha portato all’approvazione della legge, un consistente gruppo di parlamentari aveva annunciato battaglia contro quella che veniva considerato una “censura” su Internet. L’eurodeputata del Partito dei Pirati tedesco, Julia Reda, ha cercato alleanze per far bocciare i due articoli più contestati del testo, l’11 e il 13 (diventati 15 e 17 nella nuova versione del testo ndr), denunciando l’imposizione di “filtri automatici” e una “tassa sui link”. 

Nel merito del provvedimento le posizioni sono rimaste distanti: da una parte i militanti della libertà assoluta su Internet alleati a colossi come Google hanno organizzato campagne per bocciare il testo. Dall’altra le lobby di autori, artisti e editori hanno fatto pressioni su governi e deputati per rendere la direttiva più rigida possibile.

L’accordo garantisce “diritti per gli utenti, una remunerazione giusta per gli autori, e chiarezza di regole per le piattaforme”, aveva assicurato prima del voto il vicepresidente della Commissione, Andrus Ansip. Ed ora che l’intesa è stata confermata, secondo Ansip “gli europei finalmente avranno regole moderne sui diritti d’autore adeguate all’era digitale con benefici reali per tutti”. 

 

Wikipedia torna in chiaro dopo l’oscuramento messo in atto alla vigilia del voto sulla riforma del copyright, approvata oggi dall’Europarlamento. “Nonostante tutti i nostri sforzi e le proteste della comunità di Wikipedia, di tantissime associazioni e di milioni di cittadini europei, la direttiva copyright è passata così come proposta. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato a cercare di ribaltare un risultato che era segnato”, spiega una nota di Wikimedia, la Fondazione a cui Wikipedia fa capo.

Copyright, Wikipedia torna in chiaro: “Esito riforma era segnato”

Wikipedia torna in chiaro dopo l’oscuramento messo in atto alla vigilia del voto sulla riforma del copyright. “Nonostante tutti i nostri sforzi e le proteste della comunità di Wikipedia, di tantissime associazioni e di milioni di cittadini europei, la direttiva copyright è passata così come proposta. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato a cercare di ribaltare un risultato che era segnato”, spiega una nota di Wikimedia, la Fondazione a cui Wikipedia fa capo.

Fonte: Agi e Ansa

 

Gestione cookie