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Crisi dell’Editoria, al Ministero del Lavoro il tavolo col sottosegretario Durigon

di Redazione Blitz |2 Agosto 2019 10:07

Nella foto Ansa, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon

Nella foto Ansa, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon

ROMA – Si è riunito presso il Ministero del Lavoro, alla presenza del sottosegretario Claudio Durigon, il tavolo sulla crisi dell’editoria.

AGCI, che rappresenta numerosissime testate editoriali locali, è stata l’unica Associazione cooperativa presente alla discussione insieme a FILE, la Federazione che raccoglie i giornali della piccola e media editoria.

“Ringraziamo l’onorevole Claudio Durigon – dichiara Brenno Begani Presidente AGCI – per la sensibilità e la disponibilità dimostrate nell’aver organizzato un tavolo di confronto che speriamo sia l’affermazione della libertà. Per l’Associazione Generale delle Cooperative Italiane è importante che il tema dell’editoria sia affrontato senza pregiudizi, avendo riguardo all’interesse primario, alla tutela e alla garanzia del pluralismo. Il nostro appello è che la voce del territorio sia garantita da tanti giornali locali e che questi possano continuare ad esprimersi. Uccidere l’editoria e il giornalismo territoriale – conclude Begani – significa chiudere la bocca e le orecchie ai cittadini”.

Anche la Federazione nazionale della stampa italiana “ha partecipato alla seconda riunione del tavolo tecnico su lavoro e previdenza convocato dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. Presenti il segretario generale Raffaele Lorusso e il presidente Giuseppe Giulietti. La Fnsi – spiega una nota – ha presentato le proprie proposte, accogliendo l’invito rivolto dal sottosegretario a tutti i partecipanti alla prima riunione a formulare ipotesi di modifiche normative”.

La Federazione della stampa “ha confermato anche di voler contribuire a individuare le soluzioni necessarie per rilanciare il settore, contrastare il precariato e valorizzare il lavoro regolare. Il sottosegretario Durigon – spiega ancora il sindacato – parteciperà all’iniziativa su lavoro e previdenza che la Fnsi organizzerà il prossimo 12 settembre a Roma”.

Il sindacato dei giornalisti “ha infine ribadito la propria indisponibilità – in presenza delle gravi pregiudiziali contro il lavoro, la professione e gli organismi della categoria – a partecipare alla fase finale dei cosiddetti Stati generali dell’editoria annunciati dal sottosegretario Vito Crimi per il mese di ottobre a Torino. Stante questa situazione, la Fnsi promuoverà nel capoluogo piemontese una propria iniziativa di protesta nella stessa giornata degli Stati generali”.

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la cerimonia del Ventaglio, si era pronunciato sui temi dell’informazione. Anzi, come scrive Vincenzo Vita, “su entrambi i versanti che premono sull’infosfera: i media classici e innanzitutto l’editoria; gli Over The Top, vale a dire gli oligarchi prepotenti della rete. Sul primo punto il riferimento è assai chiaro. Gli editori, sui quali pesa l’onere di far quadrare i conti in un’epoca di grande crisi del settore, hanno il diritto di ricevere concreta attenzione da parte delle istituzioni.

Nella pratica quotidiana sta avvenendo, però, il contrario: tagli, bavagli, incertezza sul futuro dell’istituto previdenziale, precariato devastante. Permane, con inquietante determinazione, l’amputazione del fondo per il pluralismo e l’innovazione, che – salvo ripensamenti nella prossima legge di bilancio- lascerà già il prossimo anno sul campo morti e feriti. Stiamo parlando di testate locali o nazionali ( tra cui il manifesto e Avvenire), nonché di un migliaio di giornalisti e tecnici coinvolti”.

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