ROMA – Un disegno di legge sull’editoria da portare in Consiglio dei ministri nel giro di due o tre mesi, per arrivare al via libera definitivo del Parlamento entro l’anno. Riforma di tutto il sistema editoriale a partire dai finanziamenti: mai più fondi statali a pioggia ai giornali, ma erogazioni in base al venduto (e non più al distribuito) con un tetto, per evitare che ci siano bilanci in cui il contributo statale sia preponderante rispetto alle entrate. E poi incentivi a sostegno del digitale.
Questi gli obiettivi delineati dal sottosegretario all’Editoria Luca Lotti nella prima riunione del tavolo convocato a Palazzo Chigi con 21 sigle in rappresentanza di editori, giornalisti edicolanti e distributori. All’apertura dei lavori Lotti ha detto chiaramente di voler seguire per il settore lo stesso metodo utilizzato per la riforma delle convenzioni con le agenzie di stampa.
L’agenzia di stampa Public Policy entra nel merito delle proposte discusse:
“Una prima riunione in cui i soggetti in campo hanno espresso le proprie preoccupazioni in merito a un comparto in crisi come è quello dell’editoria. Dalla richiesta degli edicolanti di limitare le liberalizzazioni, a quella della Fieg sul sostegno ai prepensionamenti. Una delle idee che sono emerse nell’incontro di oggi e che dovrebbe entrare nel ddl governativo, si apprende, è l’istituzione di un ‘Fondo unico per la libertà di stampa e il pluralismo dell’informazione‘ che sostituirà i contributi diretti rimasti per i piccoli editori, che rappresentano circa 200 testate, soprattutto locali.
Sempre nel ddl dovrebbero essere impegnate altre risorse per l’informatizzazione di tutta la rete di vendita, dagli editori agli edicolanti, un tema a lungo dibattuto nel tavolo che si è tenuto oggi. Il sottosegretario Lotti, da quanto si apprende, avrebbe sottolineato la necessità di governare il processo di spostamento dell’informazione dalla carta al digitale, evitando di farsi travolgere da questa rivoluzione positiva.
Questi e altri temi che entreranno nell’articolato del governo saranno ora all’ordine del giorno di incontri tecnici, che vedranno impegnati il sottosegretario Luca Lotti e il dipartimento dell’editoria di palazzo Chigi con un gruppo di lavoro creato ad hoc formato dal capo dipartimento Roberto Marino e da tre accademici: Marco Gambaro, economista dell’Università di Milano, Giulio Vigevani, professore di diritto costituzionale della Bicocca di Milano e Alberto Mattiacci, economista dell’Università La Sapienza di Roma”.