Editoria, nella Legge di bilancio 14 milioni per prepensionamenti giornalisti e poligrafici Editoria, nella Legge di bilancio 14 milioni per prepensionamenti giornalisti e poligrafici

Editoria, nella Legge di bilancio 14 milioni per prepensionamenti giornalisti e poligrafici

Editoria, nella Legge di bilancio 14 milioni per prepensionamenti giornalisti e poligrafici
Editoria, nella Legge di bilancio 14 milioni per prepensionamenti giornalisti e poligrafici (Foto archivio Ansa)

ROMA – Una cifra di 14 milioni per i prepensionamenti di giornalisti e poligrafici. Il sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella, esporrà al Parlamento le linee programmatiche del governo sull’editoria martedì prossimo, ed è al lavoro per definire un pacchetto di provvedimenti urgenti per il settore che rientreranno appunto nella legge di bilancio. Un segnale importante per l’editoria quello dato subito da Martella, dopo che il suo predecessore Vito Crimi, aveva pensato più a fare e ad alimentare la guerra tra giornali e politica, piuttosto che preoccuparsi delle condizioni dell’editoria stessa.

Una parte delle risorse del Fondo per il pluralismo, che è già finanziato, per circa 14 milioni, potrebbe essere destinata quindi ai prepensionamenti, metà per i giornalisti e l’altra metà per i poligrafici. Per questi ultimi dovrebbe  essere ripristinato il requisito di 32 anni, in virtù della peculiarità nella quale operano. 

“L’informazione non è solo un settore economico rilevante, ma un bene collettivo primario indispensabile per il funzionamento delle istituzioni”. E’ quanto aveva Andrea Martella, in un’intervista al Quotidiano Nazionale. Dalle parole di Martella, coordinatore della segreteria del Pd, si erano da subito notati la voglia e il bisogno di inaugurare una nuova fase nei rapporti tra la stampa e la politica dopo la fase burrascosa passata col suo predecessore Vito Crimi. Rapporti non più fatti di conflitti, bensì di un confronto con un reale pluralismo dell’informazione.

Martella aveva spiegato: “Mi sembra giunto il momento di scelte politiche capaci di avviare e consolidare un’inversione dei trend negativi che caratterizzano i principali fattori industriali e finanziari delle imprese editoriali”. Il sistema editoriale infatti, secondo Martella, ha bisogno di “un quadro normativo, certo, stabile e funzionale alle sfide della modernizzazione, a partire da quelle del digitale. Occorre un approccio integrato e sistemico che vada dall’editore fino all’edicolante”.

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