Dopo alcune settimane di rumors e passaggi poco istituzionali, il board di Twitter ha accettato la proposta di acquisto del Ceo di Tesla. È durata qualche settimana la strana commedia che ha visto coinvolti Twitter ed Elon Musk, uno degli uomini più ricchi al mondo. Il finale è stato scritto con l’accettazione di una proposta d’acquisto che vale oltre 44 miliardi di dollari.
Se si riguardano alcuni fotogrammi degli eventi recenti, si trovano almeno un paio di momenti surreali. Momenti che hanno portato all’accelerazione improvvisa della trattativa, che all’ultimo momento sembrava fosse addirittura sfumata. Nel pomeriggio del 25 aprile, proprio quando alcune fonti di informazione facevano trapelare notizie secondo cui l’accordo sembrava impossibile, è stata rilasciata la dichiarazione ufficiale di Twitter con i dettagli dell’operazione.
Le tappe dell’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk
All’inizio del mese di Aprile, Elon Musk ha comunicato di aver acquisito circa il 10% delle quote di Twitter. Per farlo ha investito diversi miliardi di dollari, divenendo di fatto il singolo azionista più importante. Questo passaggio ha scatenato due reazioni. Da un lato, l’azienda gli ha offerto un posto nel Cda. Dall’altro alcuni soci hanno anticipato una class action, perché lo stesso Musk avrebbe dovuto comunicare il raggiungimento del 5% di azion prima di proseguire nella scalata.
Aver omesso quell’informazione, potrebbe aver danneggiato i soci che nel frattempo hanno venduto le proprie quote, ignari di quanto stesse accadendo. Questa però è storia a sé, che probabilmente finirà in tribunale.
Quando tutti pensavano che il bizzarro miliardario volesse entrare nel board of directors per condizionarlo, è arrivato invece un rifiuto della proposta. I motivi di questa scelta erano molteplici e sono stati spiegati dagli osservatori più attenti. In primo luogo, i componenti del board non possono superare il 14% delle quote societarie. In più non possono pubblicare comunicazioni contro l’azienda e devono rispettare un codice comportamentale quando si riferiscono alle decisioni dello stesso board o dei soci.
Elon Musk e i vincoli per passare al comando di Twitter
Per Elon Musk, l’accesso al ponte di comando avrebbe significato una restrizione del campo di azione e l’accettazione di vincoli a lui poco inclini. Solo qualche giorno dopo aver declinato l’offerta di entrare nel Cda, Elon Musk ha presentato una formale proposta di acquisto di Twitter, per una cifra intorno ai 40 miliardi di dollari.
In un primo momento, il board ha rifiutato la proposta e ipotizzato l’adozione di strumenti di difesa di fronte ad un’acquisizione ostile, come la “poison pill”. Parliamo di una regola adottata dalle società, che permette di acquistare azioni a prezzo scontato, se un singolo azionista supera una determinata quota.
Alcuni soci, però, si sono ribellati all’idea di chiudere a prescindere le porte ad Elon Musk. Le trattative sono ripartite e sono state chiuse prima del previsto il 25 aprile, con una quota per azione di 54,20 dollari e un valore complessivo di circa 44 miliardi di dollari. L’operazione dovrebbe essere finalizzata entro i prossimi sei mesi, comunque entro e non oltre la fine del 2022.
Le reazioni all’acquisizione di Elon Musk: Jack Dorsey e Jeff Bezos
Jack Dorsey, fondatore di Twitter, ha definito Elon Musk “la soluzione singolare di cui si fida“, mentre Jeff Bezos ha subito assaggiato la libertà di espressione promessa dal suo eterno rivale, chiedendosi se la dipendenza di Tesla dalle forniture cinesi non rappresenti un condizionamento quando si tratta di gestire temi delicati, pubblicati sulla piattaforma in opposizione al regime cinese.
Difficile riuscire a dire cosa cambierà dentro Twitter con Elon Musk. Nelle chat dei dipendenti prevaleva un certo pessimismo rispetto alla nuova gestione, con il timore di un’ondata di licenziamenti, per contenere i costi e per aderire ad una gestione più consona ad una società privata.
Secondo quanto trapela dall’interno, molti dei lavoratori più longevi, che sono con Twitter sin dalla sua fondazione, prevedono di lasciare il loro posto e di cambiare aria. Gli analisti più attenti si sono già schierati da qualche settimana contro l’idea di una piattaforma così importante, che sia nelle mani di un’unica persona, senza il bilanciamento di altri soci o di regole molto chiare.
Anche Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, si è detto molto preoccupato per questa situazione. Nessuno però in questo momento sa che cosa succederà esattamente quando Elon Musk assumerà davvero il comando delle operazioni. Nei giorni scorsi il magnate americano ha dichiarato di voler rendere Twitter un posto migliore. Per farlo migliorerà alcune delle sue funzioni e rendendo più efficiente l’accesso alla piattaforma. Ciò permetterà di sconfiggere l’uso dei BOT e essere sicuro che coloro che scrivono sono solo ed esclusivamente esseri umani.
Non tutti sono ostili a Elon Musk
Non tutti però la pensano allo stesso modo. Alcuni analisti sono dell’idea invece che Elon Musk, tornando alle sue origini, ovvero il software, saprà imporre una rapida crescita alla piattaforma, migliorandone le prestazioni e ottimizzandone le funzioni. Quello che invece possiamo anticipare già da ora è che con l’acquisto e la volontà di mantenere la società privata, il proprietario di Tesla potrà disporre a suo piacimento della piattaforma, come se fosse la sua sala giochi. Solo i legislatori potranno eventualmente limitare questo rischio, bisognerà capire se per loro questa rappresenti una priorità vera.