Facebook, leggeremo il giornale in bacheca: addio link, pezzi completi su social

Facebook, leggeremo il giornale in bacheca: addio link, pezzi completi su social
Facebook, leggeremo il giornale in bacheca: addio link, pezzi completi su social

NEW YORK – Leggere il giornale su Facebook: è la nuova sfida di Mark Zuckerberg che sta pensando a un sistema per portare i contenuti dei siti d’informazione direttamente nelle nostre bacheche, senza link e rimandi a siti esterni, garantendo comunque agli editori una parte degli introiti pubblicitari. Il social network sarebbe già in trattativa con alcune testate americane, tra cui lo stesso New York Times che ne dà notizia.

L’idea è quella di seguire un trend già fortemente radicato: secondo una ricerca del Media Insight Project, infatti, l’88% dei Millennials, quelli nati dopo il 1980, si informa grazie agli aggiornamenti pubblicati su Facebook. Il 57% di loro va a cercare notizie direttamente sul social network almeno una volta al giorno, mentre il 44% lo consulta abitualmente per tenersi al passo con le novità del momento. Risultato: la stragrande maggioranza dei giovani considera Facebook la sua fonte primaria di informazione e non si aspetta di pagare per la fruizione dei contenuti. 

Di qui l’aspirazione di Zuckerberg a ricoprire un ruolo più attivo nella diffusione gratuita di notizie autorevoli e certificate. Al momento le notizie condivise dagli amici o dalla pagina facebook di una testata che si è aggiudicata il nostro like, compaiono in bacheca sotto forma di link esterni: dal click all’apertura della pagina dell’articolo trascorrono in media 8 secondi, di più se la connessione è lenta. E Facebook non ha alcun controllo, se non a posteriori, sulle notizie pubblicate. 

Le altre testate americane, attualmente in trattativa con Zuckerberg sarebbero il National Geographic e BuzzFeed. In Europa ci sarebbero contatti con il britannico Guardian che però, stando a quanto riporta il quotidiano della Grande Mela, sarebbe scettico e avrebbe suggerito agli editori di negoziare i termini dell’accordo per mantenere il controllo di contenuti e pubblicità. Il Nyt sottolinea che per le testate giornalistiche questa mossa “è un gigantesco atto di fede poiché sono abituate a trattenere il più possibile il lettore sulle loro pagine”.

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