Facebook, parlamento britannico fa sequestrare documenti su Cambridge Analytica

Facebook, parlamento britannico fa sequestrare documenti su Cambridge Analytica (foto Ansa)
Facebook, parlamento britannico fa sequestrare documenti su Cambridge Analytica (foto Ansa)

ROMA – Con una procedura raramente utilizzata, il Parlamento britannico ha confermato di aver fatto sequestrare dei documenti che Facebook voleva mantenere riservati relativi allo scandalo di Cambridge Analytica, in cui i dati di 87 milioni di utenti sono stati scambiati impropriamente con una società di profilazione degli elettori.

I documenti sono stati requisiti a Ted Kramer, fondatore di Six4Three un ex sviluppatore di app, che sta facendo causa a Facebook. La cache dei documenti interni sembra includa e-mail tra Mark Zuckerberg e altri dirigenti, e informazioni relative alla privacy e ai controlli dei dati. Secondo quanto riferito, descrivono ciò che Facebook sapeva riguardo alle sue politiche sulla privacy. Six4Three sostiene che Facebook ha creato deliberatamente le falle che hanno consentito alle aziende di sfruttare i dati personali di milioni di utenti.

I parlamentari inglesi hanno confiscato d’autorità i documenti che erano in possesso di Kramer da agenti inviati dalla commissione Digitale e Media della Camera dei Comuni che sta conducendo un’inchiesta ad hoc, come anticipato ieri dalla Cnn. Al manager sono state date due ore per consegnarli a un incaricato di Kamal El-Hajji, il portavoce della Camera dei Comuni responsabile della sicurezza della proprietà parlamentare. Al suo rifiuto è stato condotto in Parlamento e avvertito che se non avesse accettato poteva finire in prigione. Damian Collins, presidente della commissione, ha dichiarato alla BBC:

“Abbiamo ritenuto che questa informazione fosse molto importante per l’inchiesta e chiesto a Ted Kramer i documenti che alla fine ci ha consegnato”. I documenti ora sono nella disponibilità della commissione, che tornerà a riunirsi nell’ambito dei lavori della sua indagine su “disinformazione e fake news” relativa anche al caso Cambridge Analytica. Commissione dinanzi alla quale Mark Zuckerberg ha rifiutato di presentarsi personalmente. All’inizio dell’anno, un giudice della California aveva ordinato che i file non potevano essere rivelati pubblicamente ma i parlamentari britannici quando hanno scoperto che Kramer sarebbe entrato nel Regno Unito hanno firmato l’ordine “senza precedenti”.

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