Il Fatto: “I due buchi di Passera. Soldi estero: Intesa sapeva. E frequenze tv”

Pubblicato il 25 Agosto 2012 - 01:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il Fatto Quotidiano di sabato 25 agosto torna a calcare la mano sul ministro Passera. Titolo di apertura “I due buchi di Passera. Soldi all’estero: Intesa sapeva. Frequenze tv: nulla di fatto”. Secondo il giornale diretto da Antonio Padellaro, ci sarebbe “un prestito di 130 milioni a imprenditori evasori in Lussemburgo”. Queste, le “nuove prove contro la banca gestita allora dal ministro”. Per quanto riguarda il secondo buco, invece, quello delle frequenze, sono “scaduti i termini dell’asta pubblica: manca persino il regolamento. Tutto fermo nella partita miliardaria che sta a cuore a Mediaset”. Marco Palombi titola sarcastico: “Crescita, non c’è un euro”. Scrive Palombi:

“Pronti a tagliare l’Irpef. Anzi no, abbasseremo le tasse sul lavoro. Poi facciamo il piano per i giovani e le coppie e quello per gli aeroporti e un altro per le infrastrutture con 80 miliardi di investimenti, dice il ministero dello Sviluppo”.

A sinistra un riquadro rosso, lungo un’intera colonna, è dedicato alla Trattativa tra mafia e Stato. In ordine scrivono: Truzzi, “Carlassare: ‘L’immunità del Presidente nella Carta non esiste'”. Poi Beatrice Borromeo, “Un precedente contro il Colle. La Corte Costituzionale ha deciso: “Il ricorso per conflitto di attribuzioni sollevato dal presidente della Repubblica è inammissibile”.

E ancora, Roberta Monticelli: “Menzogna e privilegio”. E Massimo Fini: “Il populismo immaginario”.

Sullo stesso tema torna anche Marco Travaglio: “Salvare Zag e Scalfari”. Come salvare capra e cavoli, bersaglio di Travaglio è il direttore di Repubblica Ezio Mauro che “ieri ha provato, con abilità dialettica e qualche maligna allusione al Fatto, a mettere d’accordo gl’illustri litiganti di Repubblica: il fondatore Eugenio Scalfari e il presidente emerito della Consulta Gustavo Zagrebelsky. Ma, a nostro modesto avviso, ci è riuscito solo in parte.Perché ha dovuto sacrificare un bel po’ di quell’“obbligo alla verità” e al “giornalismo” a cui si è richiamato”.

Il taglio centrale parla di infortuni d’oro. “Un dirigente Rai cade in bici. Risarcito con 500 mila euro”. Carlo Tecce riporta il caso del vicedirettore generale Gianfranco Comanducci, “che gestisce anche i contatti con le assicurazioni, riceve una maxi-liquidazione da Fondiaria che poi ha disdetto la commessa”.

In chiusura “Breivik, 21 anni in carcere di lusso: Ne ho uccisi pochi”. Poi sport: “Armstrong dopato. Lui non si oppone e perderà i tour”. E “Campionato di Serie A. Oggi si riparte con la Juve favorita”.

A pagina 16 Paolo Villaggio scrive di “Libri al rogo di Giovanna D’Arcore”. Gli italiani, generalmente entrano nelle librerie solo sotto Natale. in casa hanno pochi libri, mentre i direttori, tutti gli onorevoli e i capicosca per le feste vengono sommersi dai così detti “libri da tavolo”.