Passera al Fatto: “Su pensioni e lavoro voti alti e qualche errore”

ROMA – “Su pensioni e lavoro voti alti e qualche errore”. Così il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera in un’intervista al Fatto Quotidiano, in edicola il 3 maggio. “Monti è il miglior premier possibile”, argomenta alla Leibniz, l’ex banchiere. E aggiunge: “Il governo tecnico è intervenuto su un aereo che perdeva quota”. A colloquio con Carlo Tecce, Passera rivela che i tecnici sono alla ricerca di “100 miliardi da restituire alle imprese per i crediti scaduti”. Passera, scrive il Fatto, non nasconde il suo interesse per la politica, e alla domanda sui partiti risponde: “Serve una nuova legge elettorale per recuperare credibilità”.

Anche Marco Travaglio, apre il suo editoriale su Passera ma per prendersela con Giuliano Amato, chiamato a riformare i partiti: “Non è vero che il governo Monti sia a corto di ideone per la crescita, come dice quel disfattista di Passera – esordisce ironico – Quella di chiamare Giuliano Amato, la pochette di Craxi, 74 anni, entrato in Parlamento nel 1983, collezionista di poltrone di fama mondiale, per studiare come ridurre i finanziamenti pubblici ai partiti (lui che ne ha beneficiato per trent’anni, senza mai accorgersi delle tangenti private), è un’ideona mica da ridere”. Non tralascia il supertecnico per la spending review, Enrico Bondi. E si concentra sui tagli: “La più bella (delle ideone, ndr) è quella di tagliare un altro po’ su scuola e giustizia – due settori fondamentali per la crescita – come se non fossero bastate le cure Gelmini e Alfano”.

Anzi, scrive Travaglio, per la giustizia l’aveva capito persino Mastella, tanto da dedicargli il titolo del suo colonnino “Aridatece Mastella”. Lui che “oltre oltre a tante boiate, tipo ordinamento giudiziario, bavaglio e indulto – aveva avuto anche una buona idea: una commissione di veri esperti, i magistrati Davigo,Greco e Ielo, per recuperare denaro dai processi e consentire alla giustizia di autofinanziarsi”. Sempre di spending review, si occupa Ugo Arrigo che a pagina 18 parla di “un flop lungo 30 anni”.

Mentre al centro pagina, Marco Lillo e Valeria Pacelli titolano: “Contratto indiano: 8% ai faccendieri”. “Il documento che prova un affare imbarazzante di Agusta Westland, la società di cui a capo era l’attuale presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, esiste”. Lo scoop del Fatto rivela un documento del 2009 tra il colosso della Difesa italiano e la Ganton Ltd che prevedeva un pagamento percentuale sulla vendita di elicotteri e ricambi.

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