Filippo Azimonti morto a Milano: era giornalista di Repubblica

Filippo Azimonti morto a Milano: era giornalista di Repubblica
Filippo Azimonti morto a Milano: era giornalista di Repubblica (foto Google Plus)

MILANO – Filippo Azimonti è morto a Milano: l’uomo, 62 anni, era uno dei giornalisti storici della sede di Repubblica-Milano. Nonostante fosse in pensione da 4 anni, Azimonti continuava a scrivere: era malato da tempo, ma non lo sapeva praticamente nessuno. Oltre alla sua lunga esperienza a Repubblica, Azimonti era noto al pubblico anche per essere la voce della rassegna stampa di Radio Popolare. Il suo ricordo su Repubblica è stato affidato a Brunella Giovara:

Da giovane lavorava in un’azienda che produceva macchine per la stampa, e lì deve essere nata la passione grande per il giornalismo. Una passione che è durata fino a ieri, praticamente, un vero matrimonio iniziato a Reporter, poi a Italia Oggi, poi l’arrivo a Repubblica, a Milano, alla fine degli anni Ottanta. Qui ha cominciato agli spettacoli, poi TuttoMilano, poi capocronista, poi caporedattore e all’ufficio centrale milanese. Una carriera di desk, giornalista di quelli che in gergo nei giornali si chiamavano ‘culi di pietra’, ovvero organizzazione dei cronisti, decidere cosa mettere sul giornale giorno dopo giorno, fare il giornale, ecco. Passione totale per il lavoro, non si può dire di molti. I giornali li leggeva tutti, meticolosamente, e visto che non gli bastava l’oggi andava a pescare notizie anche su quelli di ieri, e di molti anni fa, in un pazzesco lavoro di ricerca che faceva alla Biblioteca Sormani, cercava e fotocopiava il passato, poi per lo più lo usava nella sua rubrichetta ’50 anni fa’, piccola e intelligente, una rassegna stampa all’incontrario, di fatto.

La rassegna stampa sull’oggi invece la faceva a Radio Popolare, dove da anni gli ascoltatori lo seguivano sulle notizie di politica, soprattutto, e sulla cronaca. Anche qui un lavoro sempre serio, ultra preciso, anche qui Filippo non si risparmiava. Nel mentre ha anche messo su il sito web di Milano, a cui collaborava tuttora con il suo blog ‘Ipse dixit’, e a cui ha lasciato un grande lavoro di archivio fatto nel 2009: ‘1969, l’autunno caldo’, uno speciale sugli anni di piombo, meticoloso, praticamente perfetto. Era uno che sapeva il fatto suo, da cui si potevano imparare alcune cose fondamentali di questo mestiere. L’onestà. La precisione. La passione non stiamo neanche a dirla. Nel suo stile, la cerimonia di cremazione sarà privata. Poi, speriamo tutti, ci sarà un momento in cui lo ricorderemo insieme.

 

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