ROMA – La Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Ordine nazionale dei giornalisti esprimono solidarietà e vicinanza alla “iena” Filippo Roma, minacciato di morte dopo l’inchiesta sul caso Di Maio realizzata con Marco Occhipinti.
“In nessun Paese che si dica civile – affermano Fnsi e Ordine – è accettabile che si tenti di mettere il bavaglio all’informazione ricorrendo a intimidazioni e violenze. Purtroppo, stiamo assistendo ad una escalation di minacce contro chi fa informazione. È necessario che la politica faccia la sua parte per ripristinare un clima di tolleranza e rispetto”.
Prosegue la nota congiunta: “Alle autorità e alle forze dell’ordine chiediamo di indagare a fondo e in fretta su questo ennesimo episodio e di adoperarsi per fare in modo di garantire a tutti gli operatori dei media di poter svolgere in serenità e sicurezza il loro lavoro al servizio dei cittadini. Siamo accanto a Filippo Roma e alla redazione del programma ‘Le Iene’ e saremo al loro fianco in qualunque iniziativa decideranno di intraprendere”.
A rivelarle l’episodio è lo stesso giornalista intervistato a Un giorno da pecora su Rai Radio1.
“Sui social i simpatizzanti del Movimento mi hanno sfondato”, dice Roma, “riempiendomi di insulti di ogni tipo: da servo di Berlusconi e Renzi a ‘se ti incontro per strada ti ammazzo’ o ‘ti riempio di botte’”.
Nessun complimento? “Per strada mi fanno i complimenti invece…”.
Inoltre la iena ha raccontato gli ultimi sviluppi sulla delicata vicenda. Ci saranno novità sul caso? “Non lo sappiamo nemmeno noi, siamo in attesa di alcune risposte da parte di Di Maio”.
Come le è parso il vicepremier quando lo ha intervistato? “Mi è parso deluso dal papà, nell’intervista è emersa questa cosa del padre e del figlio che non si parlavano, uno storia che affonda le radici in un passato molto lontano e profondo”.