ROMA – La foto è su Twitter? Non significa che sia “di tutti”, anzi. Lo ha stabilito una sentenza che viene dagli Stati Uniti e che ha dato ragione a un fotografo, Daniel Morel, che dopo aver realizzato alcuni scatti da Haiti dopo il terremoto, li aveva postati sul social network dei 140 caratteri.
Immediata la condivisione delle foto. E fin qua tutto nella norma. Il problema è nato dopo, quando alcuni internauti hanno venduto le foto di Morel ad alcune agenzie fotografiche come Getty Images e France Press. Peccato che Morel avesse già ceduto in esclusiva i suoi scatti ad un’altra agenzia, la Corbis.
A quel punto la faccenda è finita in tribunale e i giudici hanno stabilito che giornali e agenzie non possono liberamente attingere dalle foto pubblicate sui social network. Decisione resa più agevole da Twitter che nel suo disclaimer precisa come “chi pubblica i contenuti sul social network non li concede automaticamente ad altri agenti”.
Sentenza a parte resta un problema di buon senso. Mettere una foto online in un sito dove vengono condivise da milioni di utenti e poi pretendere l’esclusiva è forse una mossa azzardata.