Francesco Rutelli, “da mangiapreti a devoto”: l’analisi di Mattia Feltri su “La Stampa”

rutelli«Chi lo definisce il Christian Vieri della politica, uno che cambia casacca a ogni stagione, poco ha capito di Francesco Rutelli», così esordisce l’articolo di Mattia Feltri su “La Stampa”, dal titolo “Da mangiapreti a devoto, le giravolte di Francesco”.

Dopo l’annuncio dell’ultimo strappo dell’ex sindaco di Roma con il Partito democratico, Feltri fa un’analisi meticolosa dell’attività politica di Rutelli, ripercorrendone le tappe fondamentali: «Era un ragazzo devoto e divenne laico, frequentò il liceo dei gesuiti e lo concluse in un istituto statale, era con Marco Pannella e già aveva fondato i Verdi arcobaleno ed era entrambe le cose e di colpo era il candidato di tutta la sinistra a sindaco di Roma, e quando smise di essere sindaco era già il candidato dell’Ulivo contro Berlusconi, 2001, e subito dopo era già il presidente della Margherita».

E sulla prossima trasformazione Feltri scrive: «Adesso tutti sanno che lascerà il partito democratico, che pure fondò, per fondare qualcosaltro con Pierferdinando Casini, sebbene nessuno sappia quando e come. Lo farà, dice Bruno Vespa citando rutelliane dichiarazioni limate e stralimate per il nuovo libro in uscita. “Lo farò?”, si chiede retoricamente e sfuggente Rutelli. Lo farà, dunque, ma senza strappi, perchè i percorsi non hanno per forza inversioni a U».

Tirando le somme dell’azione politica di Rutelli dice: «E siccome tutto si confonde, anche il suo riformismo viene attribuito ad altri più bravi nelle pubbliche relazioni».

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