PARIGI – Il conto è di quelli salati: un miliardo di euro. E’ la “bolletta” presentata a Google dal fisco francese, al termine di un’indagine delle autorità transalpine sulla divisione francese di Google e sulla sua holding irlandese. In particolare,la direzione generale delle finanze di Parigi ha inviato al colosso di Mountain View una lettera raccomandata nella quale chiede ”circa un miliardo di euro per quattro esercizi contabili”, scrive il Canard Enchainé.
Interpellato dall’agenzia France Presse, il ministero delle Finanze non ha voluto commentare, celandosi dietro al principio del segreto fiscale. E anche da Google, almeno per ora, è arrivato un secco no comment. Secondo il Canard, sempre molto ben informato sui retroscena della politica transalpina, questa ‘regolarizzazione fiscale’ è stata evocata lunedì 29 ottobre durante l’incontro all’Eliseo tra il presidente francese, Francois Hollande e il numero uno mondiale di Google,Eric Schmidt, dedicato alla mobilitazione degli editori di Francia, Italia e Germania per la creazione di una ‘Google Tax’.
“Se entro la fine dell’anno il negoziato tra Google e gli editori della stampa non dovesse giungere a conclusione, Google sa già ciò che lo attende dal punto di vista fiscale: 1 miliardo”, scrive ancora il Canard, secondo cui ci sarà “senza dubbio un modo di negoziare”. In Francia, secondo le stime, il colosso di Mountain View – che opera grazie alla sua holding irlandese – avrebbe realizzato nel 2011 un giro d’affari compreso tra 1,25 e 1,4 miliardi di euro, derivanti soprattutto all’attività pubblicitaria su internet. Alle casse dello Stato francese, avrebbe invece versato poco più di 5 milioni di euro, nel quadro dell’imposta sulla società. Ieri, Hollande ha lanciato un chiaro messaggio di avvertimento al numero uno di Google, chiedendogli di aprire al più presto una trattativa con gli editori e giungere entro ”fine anno” a una soluzione sul problema dei contenuti della stampa on-line, se non vuole incorrere nella temutissima ‘Google tax’. Ormai da tempo, gli editori francesi, italiani e tedeschi fanno quadrato per chiedere di tassare Google, visto che grazie ai loro contenuti il gigante americano del web genera profitti colossali, senza nessuna contropartita.