ROMA – Newsletter sì, spam anche no. Chi compila form online per iscriversi a una newsletter deve poter decidere, liberamente e consapevolmente, se dire sì o no anche alle comunicazioni promozionali, alla profilazione, all’invio dei suoi dati ad altre società e, in generale, a tutti i tipi di trattamento che vanno al di là del servizio richiesto. La registrazione alla newsletter, inoltre, non può essere condizionata al rilascio del consenso anche per altre finalità. Lo ribadisce il Garante per la Privacy che ha vietato l’uso dei dati a fini commerciali ad una società che inviava e-mail promozionali senza consenso agli utenti registrati a un servizio di newsletter.
Ora la società, destinataria del provvedimento inibitorio dell’Autorità, potrà utilizzare i dati fin qui raccolti solo per inviare la newsletter. Se vorrà inviare email promozionali dovrà mettersi in regola con il Codice della privacy, modificando il form di registrazione in modo da consentire agli utenti la possibilità di esprimere, un preventivo consenso “ad hoc” per la ricezione di email promozionali. Dagli accertamenti svolti dall’Ufficio del Garante su segnalazione di un cittadino che lamentava la ricezione di pubblicità indesiderata, è emerso infatti che per iscriversi alla newsletter l’utente poteva esprimere solo un generico, onnicomprensivo consenso al “trattamento dei dati personali”.
L’accesso al servizio era, peraltro, condizionato alla manifestazione di tale generico consenso. Il comportamento della società è stato dichiarato illecito dal Garante perché i trattamenti di dati per fini commerciali esulano da quelli necessari per adempiere al contratto di fornitura di un servizio. L’Autorità guidata da Antonello Soro sta ora valutando, con separato provvedimento, l’applicazione di un’eventuale multa.