Giornalisti, Iacopino: "Attenzione a chi ruba la speranza ai giovani"

ROMA – In occasione della giornata della liberta' di informazione nel mondo, estesa in Italia al ricordo dei giornalisti assassinati dalla criminalita' e dal terrorismo, il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, ha dichiarato: ''Non si uccide chi ama questo mestiere soltanto togliendogli la vita. Certo, quella e' cosa estrema, irreversibile, crudele anche per chi resta (mogli, figli, fratelli, sorelle, amici e colleghi) e si pone tante domande mentre per decenni attende una giustizia che non arriva. Ma oggi, tra le tante 'mafie', ce n'e' un'altra che non raramente gode delle provvidenze dello Stato. E' composta da quanti, senza fare ingenerosi mucchi, tra gli editori sfruttano decine di migliaia di giovani di ogni eta', compensando il loro lavoro con spiccioli di euro, tenendoli in condizione di bisogno non molto diverse dalla schiavitu', impedendo loro di fatto – con il ricatto del precariato permanente – di tutelare quel diritto alla verita' che nostro tramite la Costituzione afferma appartenere ai cittadini''.

''Sono, costoro, ladri di sogni. Non tolgono la vita, ma uccidono le speranze. Le vittime di questa 'mafia' – continua Iacopino in una nota – non hanno mai neanche il conforto di un ricordo, se non nel cuore dei loro familiari e dei loro amici. Penso a Pier Paolo Faggiano, 'suicidato' in Puglia il 21 giugno dello scorso anno perche' privato del sogno di una vita normale, senza lussi, schiantato dalla voglia di servire la verita' e i cittadini e dalla impossibilita' di costruirsi una famiglia con le mancette dei compensi che percepiva per il suo lavoro. In questa insopportabilmente lunga catena del dolore vanno ricordati anche loro: i testimoni anonimi di quanto questo nostro mestiere sia complesso e di quanto in questo nostro amato Paese sia difficile garantire ai cittadini il diritto alla verita'''.

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