ROMA, 28 FEB – Due giorni all'alba e, come annunciato, il primo marzo le nuove regole sulla privacy di Google entreranno in vigore. Da dopodomani tutte le informazioni rilasciate dagli utenti nei diversi servizi forniti da Mountain View (da Gmail a YouTube a Google Maps, solo per citarne alcuni) verranno combinate tutte insieme nella logica di far vivere all'utente una singola esperienza attraverso le diverse piattaforme, ma anche con l'obiettivo dell'azienda di ''consolidare in una le norme di oltre 60 servizi specifici''. Un tema, quello della privacy sul web, sempre piu' attuale tanto che anche Barack Obama e' sceso in campo nei giorni scorsi presentando le linee guida di una 'carta dei diritti' per la tutela di dati personali su Internet.
Per quanto riguarda la nuova policy di Google, se si possiede un account e si e' loggati nei diversi servizi di Google, i risultati delle ricerche saranno dal primo marzo sempre piu' personalizzati, poiche' Mountain View terra' conto di quello che abbiamo detto o fatto su YouTube, Google+ e Gmail. Ad esempio, sara' possibile aggiungere un appuntamento al Calendario Google quando in Gmail si riceve un messaggio che annuncia una riunione. Oppure condividere indicazioni stradali con una delle proprie cerchie di Google+ senza abbandonare Maps. Un''esperienza piu' semplice e intuitiva', l'ha definita Alma Whitten, direttore della privacy di Google in occasione del lancio delle nuove regole che pero' hanno sollevato diverse perplessita'. L'Unione Europea ha chiesto a Big G ''una pausa'' per analizzare se il cambio della policy determinasse o meno una violazione delle leggi europee in materia di protezione dei dati personali.
Invito declinato dal colosso del web perche' il ritardo avrebbe causato ''una notevole confusione''.
''Le modifiche sono state al centro di una grande attenzione che giudichiamo in modo positivo perche' la privacy e' importante. Tuttavia, cio' ha anche dato luogo ad alcuni fraintendimenti. La cosa piu' importante da tenere a mente e' che facciamo tutto questo per rendere piu' comprensibile il nostro atteggiamento e i nostri impegni relativamente alla privacy e perche' Google sia ancora piu' efficace per gli utenti'', sottolinea la stessa Alma Whitten in un messaggio di spiegazioni in occasione del lancio che l'ANSA e' in grado di anticipare. ''Il nostro approccio alla privacy non cambia – aggiunge -. Queste modifiche non comporteranno la raccolta di nuove informazioni, non modificheremo le impostazioni della privacy delle persone ne' venderemo le informazioni personali dei nostri utenti agli inserzionisti''.
Gli utenti che non sono interessati a condividere le informazioni, oltre a non loggarsi a Google, possono scegliere di usare il proprio browser in modalita' incognita o privata, o cancellare la cronologia sul motore di ricerca. Inoltre possono utilizzare la dashboard di Google per esaminare e controllare le informazioni associate al proprio account (le spiegazioni sono contenute nella pagina predisposta ad hoc sull'homepage del motore di ricerca, in basso, alla voce 'Nuove norme sulla privacy e termini di servizio').
''Continueremo a cercare modi per aiutare gli utenti a comprendere e controllare le modalita' di utilizzo delle informazioni che ci affidano'', spiega Alma Whitten ricordando che Google proprio la scorsa settimana si e' unita alla Casa Bianca e ad altre aziende in favore della proposta 'Do Not Track', cioe' l'aggiunta di un pulsante che offre agli utenti la possibilita' di limitare le informazioni che possono essere monitorate durante la navigazione. ''Garantire trasparenza, controllo e sicurezza rimane fondamentale per conservare la fiducia degli utenti – conclude Alma Whitten -: e' proprio per gli utenti che Google e' stato creato e riteniamo che queste modifiche renderanno i nostri servizi ancora migliori''.
Preoccupazione Ue. L'Europa e' ''profondamente preoccupata'' ed ha ''forti dubbi'' sulla legalita' e sulla correttezza della nuova policy di Google per la tutela della privacy. La Cnil, l'authority francese per la protezione dei dati personali incaricata il 3 febbraio scorso di avviare un'indagine, ha inviato una lettera a Larry Page, fondatore e Ceo della societa' di Mountain View, esprimendo i dubbi e chiedendo una ''pausa'' sulla revisione delle norme che Google fara' partire giovedi' prossimo.
Una ''analisi preliminare'', scrive la Cnil, ''mostra che la nuova policy di Google non rispetta i requisiti della Direttiva europea sulla protezione dei dati (95/46/Ce)''. In particolare osserva che ''per un utente medio e' impossibile capire'' le norme e l'uso dei dati raccolti da Google. E scrive che l'incrocio dei dati raccolti da Mountain View tra i suoi diversi servizi ''fa crescere i timori su quali siano le vere pratiche di Google''. ''La nostra indagine preliminare – e' scritto nella lettera a Page – mostra come sia estremamente difficile anche per un esperto professionista della privacy sapere esattamente quali dati vengano messi assieme attraverso quali servizi e per quali scopi''. Inoltre, l'uso dei cookies fa si' che ''non e' chiaro come Google intenda ottemperare al principio del consenso'' esplicito previsto dalla direttiva europea.
''La Cnil e le autorita' Ue per la protezione dei dati – si legge nella lettera – sono profondamente preoccupate per la combinazione dei dati personali tra i servizi: esse hanno forti dubbi sulla legalita' e correttezza di tale elaborazione e circa la sua conformita' alla legislazione europea sulla prtezione dei dati, in particolare con gli articoli 6 e 7 della direttiva''. La lettera, inviata ieri, si conclude informando che entro meta' marzo la Cnil spedira' un questionario a Google per chiarire nel dettaglio tutti i dubbi. Nel frattempo viene ribadita la richiesta di sospendere l'avvio delle nuove regole sulla privacy da parte di Google ''in attesa di completare la nostra analisi''.