SAN FRANCISCO – Google Glass, niente riconoscimento facciale se non ci sono “forti protezioni della privacy”. Google ha preso una posizione ufficiale per i suoi occhiali a realtà aumentata che, tra le altre cose, fanno video e scattano foto.
Non sono ancora arrivati sul mercato ma stanno già provocando un ampio dibattito che riguarda la protezione dei dati personali, tanto che in alcuni bar statunitensi sono stati preventivamente vietati.
Dopo la distribuzione in anteprima di duemila modelli ad altrettanti sviluppatori, l’azienda ha raccolto pareri e informazioni. Nei feedback ricevuti dagli utilizzatori, Mountain View ha registrato ”interesse ma anche preoccupazione” e per questo motivo ha preso una posizione ufficiale. Posizione che segue di qualche giorno il questionario che il governo statunitense ha inviato al colosso californiano riguardante la privacy del dispositivo, a cui Google dovrà rispondere entro il 14 giugno.
”Abbiamo ripetutamente dichiarato che non introdurremo il riconoscimento facciale nei nostri servizi a meno che non ci sia una valida soluzione per la tutela della privacy”, aveva già detto in quella occasione l’azienda.
I Google Glass non sono ancora sul mercato – il debutto è atteso per il prossimo anno, prezzo 1.500 dollari – ma si stima che saranno 9,4 milioni i dispositivi in giro entro il 2016.
Se da una parte si sono scatenati malumori sulla privacy, dall’altra gi occhiali futuristici hanno sbizzarrito la fantasia di alcuni settori, tra cui quello a luci rosse: MiKandi, che produce contenuti per adulti, è al lavoro per elaborare applicazioni specifiche. ”Stiamo sviluppando la prima app porno per i Glass”, ha infatti annunciato l’azienda.
Al momento, però, non c’è nessun indizio sull’applicazione ma, come ha anticipato la co-fondatrice della piattaforma Jennifer McEwen, la possibilità di muoversi e registrare video ”a mani libere” è una delle caratteristiche del dispositivo che più attira.
Intanto, dopo l’esclusiva prova per gli sviluppatori, Google nelle prossime settimane manderà inviti agli utenti comuni. Sono quelli che hanno partecipato all’iniziativa #ifihadglass, una specie di concorso lanciato a febbraio: per partecipare bisognava semplicemente indicare che cosa si sarebbe fatto se si fosse potuto avere tra le mani un esemplare dei Google Glass.