Google risponde alle accuse Ue su violazione leggi Antitrust

 

 

 

 

ROMA – Google ha risposto alle accuse per violazione delle leggi antitrust formalizzate dalla Commissione Europea, che potrebbero costare all’azienda statunitense multe costose e che potrebbero portare a un lungo contenzioso legale con le autorità europee. La Commissione indaga dal 2010 su Google e le accuse riguardano i servizi offerti dal motore di ricerca per trovare prodotti online, mentre sono ancora oggetto di indagine altri comportamenti ritenuti sospetti per la libera concorrenza sui mercati europei.

In un altro post Google ha anche risposto all’annuncio della Commissione circa una nuova indagine che riguarda Android, il sistema operativo per dispositivi mobili di Google e che è il più usato al mondo. Il sospetto è che Android sia usato per privilegiare le applicazioni e i servizi di Google a scapito della concorrenza. Secondo l’azienda, invece, Android ha permesso di aprire il mercato e di estendere le possibilità di scelta per le persone che vogliono comprare uno smartphone.

Google, tramite un post sul suo blog ufficiale, ricorda di non essere l’unico motore di ricerca e che già oggi gli utenti possono scegliere altri siti per fare le loro ricerche online e per trovare prodotti da acquistare. Prima dell’annuncio ufficiale delle accuse da parte della Commissione Europea, Google ha inviato a tutti i suoi dipendenti questo messaggio, nel quale spiega che cosa significa l’iniziativa, perché ritiene che sia sbagliata e che cosa potrà accadere nei prossimi mesi.

Cari Googler,
la Commissione Europea ha diffuso uno “Statement of Objections” (SO) sul modo in cui sono mostrati alcuni risultati di ricerca, in particolare per quanto riguarda lo shopping. Si tratta naturalmente di una notizia molto spiacevole, specialmente per il gruppo di lavoro del motore di ricerca che si è dato da fare duramente per creare una grande esperienza di utilizzo per i nostri utenti negli ultimi 16 anni.
Prima di tutto, qualche informazione su come funziona un SO. Non si tratta di una decisione finale: è un documento in cui il personale della Commissione mette insieme le sue accuse in modo che l’azienda coinvolta abbia la possibilità di rispondere. Aspettatevi alcune dure critiche, ma ricordate: si tratta anche di un’opportunità per Google per raccontare la sua parte della storia. Il processo di esame può richiedere diverso tempo (anche un paio di anni), e in alcuni casi ha portato la Commissione a modificare le sue accuse o a risolvere il contenzioso. Se le due parti non riescono a trovare un accordo, la Commissione ufficializza la violazione, che può poi essere appellata presso la Corte europea.
Abbiamo motivi molto forti, soprattutto quando si tratta di offrire servizi migliori ai nostri utenti e fare aumentare la concorrenza.
Migliori servizi: Google Search [il motore di ricerca, ndr] è migliorato enormemente da quando mostrava semplicemente dieci link blu. Ora possiamo rispondere a moltissime richieste direttamente, con un enorme risparmio in termini di tempo e di risorse per gli utenti, sia che si tratti di informarli sul meteo, sia sulle indicazioni stradali per la farmacia più vicina, sia sui voli disponibili o per acquistare la fotocamera più economica.
Più concorrenza: i nostri concorrenti sono ad appena un clic da noi e sta crescendo. Le persone possono usare Bing, Yahoo, Quora, DuckDuckGo e nuovi assistenti automatici come Siri di Apple e Cortana di Microsoft, così come servizi di ricerca specializzati come Amazon, Idealo, Le Guide, Expedia o eBay. Inoltre, gli utenti cercano sempre più cose su social network come Facebook e Twitter, trovando notizie e suggerimenti su dove mangiare o su che film andare a vedere al cinema.
Le tecnologie mobili stanno cambiano tutto, anche grazie alla crescente quantità di applicazioni che permettono alle persone di ottenere direttamente ciò che desiderano. Oggi 7 minuti su 8 sono trascorsi sulle applicazioni dai proprietari di dispositivi mobili. Solo Yelp, per esempio, dice che il 40 per cento del suo traffico proviene direttamente dalla sua applicazione mobile.
E la concorrenza su Internet si sta espandendo, anche se le accuse della Commissione dicono diversamente. Se per esempio guardiamo allo shopping, è chiaro che ci sono un sacco di concorrenti (compresi Amazon ed eBay) che non sono stati danneggiati dal nostro sistema per fare ricerche sullo shopping. Date un occhio ai grafici qui sotto basato sui dati forniti da ComScore.

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