Google vince premio “E’ Giornalismo”, ma Antitrust vuole accordo sul copyright

Google vince premio "E' Giornalismo", ma Antitrust vuole accordo sul copyright
Foto Lapresse

ROMA – Google può offrire buon giornalismo (e infatti vince premi) ma anche rischi (e infatti l’Antitrust vuole accordo per i contenuti veicolati su internet. Mentre da una parte Val Harian vince il riconoscimento “E’ Giornalismo” (già ottenuto da persone del calibro di Enzo Biagi e Indro Montanelli), dall’altra l’Antitrust chiede un accordo Google-governo per difendere i contenuti editoriali e differenziarli dalla pubblicità

Antitrust: “Accordo sui contenuti editoriali”

Occorre mettere all’ordine del giorno il tema della tutela dei contenuti editoriali su Internet, con soluzioni che tutelino contemporaneamente il diritto del pubblico alla diffusione della conoscenza e non soffochino le potenzialita’ della Rete. Lo chiede, in una segnalazione inviata a Governo e Parlamento a firma del presidente Giovanni Pitruzzella, l’Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato che sottolinea il ruolo fondamentale della Rete per la crescita dell’economia e della competitivita’.

Nel settore dell’editoria – sottolinea l’Antitrust in una nota – e’ pero’ necessario evitare che l’ampliamento degli ambiti attraverso i quali possono essere reperite e lette le notizie diventi un disincentivo alla produzione ed elaborazione di contenuti informativi a livello socialmente desiderabile. Per questo e’ necessario mettere all’ordine del giorno, in tempi adeguati rispetto alle esigenze di trasformazione del settore, una disciplina che contempli strumenti idonei a incoraggiare su internet forme di cooperazione virtuosa tra i produttori di contenuti editoriali e i fornitori di servizi innovativi che riproducono ed elaborano i contenuti protetti dai diritti di proprieta’ intellettuale. Tale disciplina dovra’ essere finalizzata allo sviluppo efficiente dell’attivita’ di produzione di contenuti informativi in rete. Tenuto conto della dimensione sopranazionale del fenomeno internet, e’ inoltre necessaria che le istituzioni italiane adottino concrete iniziative a tutela dei contenuti editoriali online presso le opportune sedi internazionali.

Nella segnalazione l’Antitrust ripercorre gli interventi effettuati recentemente in altri Paesi, a partire dalla Francia dove grazie a un accordo con Google, che mettera’ a disposizione 60 milioni di euro, gli editori potranno sostenere la transizione digitale della stampa e i relativi investimenti e innovazioni. La soluzione alternativa consiste nell’intervento sulla disciplina della proprieta’ intellettuale, finalizzato a introdurre una forma di remunerazione per gli editori per le attivita’ che vanno ad alimentare i servizi di diffusione delle informazioni sulla rete.

Si sta muovendo in questa direzione la Germania e un analogo progetto di legge, prima della conclusione dell’accordo Google-editori, era stato presentato dal governo francese. L’Antitrust – conclude la nota – ritiene preferibile questo secondo modello perche’ consente ai soggetti impegnati nella produzione e diffusione di contenuti informativi di beneficiare della diffusione di tali prodotti sulla rete con un evidente vantaggio sotto il profilo dell’efficienza allocativa delle risorse del settore. Occorre tuttavia adottare alcune cautele per tutelare contemporaneamente la diffusione della conoscenza: attraverso un eccessivo irrigidimento dei sistemi di protezione autoriali, i costi legati alla remunerazione degli editori potrebbero riverberarsi sugli utilizzatori finali, con effetti negativi per l’accesso all’informazione ed il pluralismo.

Google: “Siamo contro la pirateria”

”La tutela del copyright e lo sviluppo di internet non sono in contraddizione, ma sono due facce di un’unica medaglia”. A dirlo e’ Giorgia Abeltino, Policy Counsel di Google, oggi nel corso del workshop ‘Il diritto d’autore online’, organizzato dall’Agcom alla Camera dei deputati. ”Google – spiega Abeltino – e’ da sempre convinta che la tutela della creativita’ sia fondamentale per far progredire l’economia ma anche per la cultura di un Paese. Un punto pacifico e condiviso internazionalmente e’ che sono inversamente proporzionali l’offerta legale dei prodotti e la pirateria. Sicuramente e’ necessario sviluppare l’offerta legale”. Quale tipo di enforcement e’ possibile secondo il colosso del web? ”E’ importante – risponde Abeltino – l’intervento dell’autorita’ giudiziaria, ma anche avere una risposta non solo nazionale come l’autoregolamentazione per un ruolo sempre piu’ in primo piano degli operatori”

Premio “E’ Giornalismo” a Val Harian

E’ stato assegnato a Google, nella persona di Hal Varian, il premio ”e’ Giornalismo”, fondato da Indro Montanelli, Enzo Biagi, Giorgio Bocca e dall’imprenditore Giancarlo Aneri, e giunto, con quella riferita al 2012, alla l8/ma edizione. La giuria, ora formata da Giulio Anselmi, Mario Calabresi, Curzio Maltese, Paolo Mieli, Gianni Riotta, Gian Antonio Stella e dallo stesso Aneri, ha scelto Google ”per il ruolo che – nell’epoca della rivoluzione tecnologica – il motore di ricerca per internet, in quindici anni, ha assunto nel panorama mondiale e, in particolare, nell’informazione, di cui e’ ormai strumento indispensabile”.

Hal Varian, nato nel 1947 a Wooster nell’Ohio, a lungo docente di economia e finanza dapprima alla University of Michigan e quindi alla University of California di Berkeley, di cui ora e’ professore emerito, dal 2007 e’ Chief Economist di Google, con un ruolo di primissimo piano nello sviluppo della societa’. Specializzato in microeconomia e in economia dell’informazione, ha svolto un’intensa attivita’ pubblicistica al New York Times, unita a quella di scrittore. Fra le sue opere piu’ famose figurano un manuale di economia tradotto in 22 lingue e il testo ”Information Rules: a Strategic Guide to the Network Economy”, scritto insieme a Carl Shapiro

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