Influencer: Ferragni, Fedez, Belen... e la pubblicità occulta. L'Antitrust gli scrive: non fate i furbi Influencer: Ferragni, Fedez, Belen... e la pubblicità occulta. L'Antitrust gli scrive: non fate i furbi

Influencer: Ferragni, Fedez, Belen… e la pubblicità occulta. L’Antitrust gli scrive: non fate i furbi

Influencer: Ferragni, Fedez, Belen... e la pubblicità occulta. L'Antitrust gli scrive: non fate i furbi
Influencer: Ferragni, Fedez, Belen… e la pubblicità occulta. L’Antitrust gli scrive: non fate i furbi

ROMA – Gli influencer sono finiti nel mirino dell’Antitrust. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] La pubblicità “deve essere sempre trasparente” dice infatti l’Autorità che, con la collaborazione del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, già un anno fa ha inviato lettere di moral suasion a una serie di vip – secondo indiscrezioni tra gli altri ci sarebbero Fedez, Chiara Ferragni, Belen Rodriguez, Alessia Marcuzzi, Anna Tatangelo, Melissa Satta e Federica Pellegrini – e ad alcuni marchi (Alberta Ferretti, Adidas e Yves Saint Laurent).

Il rischio è quello del marketing pubblicitario occulto in uno spazio, quello digitale, meno controllabile delle affissioni o degli spot televisivi o radiofonici. L’Antitrust non fa assolutamente i nomi dei personaggi coinvolti, che sui social vantano milioni di follower, ma lancia l’allarme su fenomeno in crescita esponenziale che in altre parti del mondo è già stato affrontato, dagli States dove è intervenuta la Federal Trade Commission alla Gran Bretagna dove i contenuti sponsorizzati devono essere chiaramente identificati da apposite diciture.

E ha specificato che il divieto di pubblicità occulta ha portata generale e deve essere applicato anche a chi comunica attraverso i social come Instagram, Facebook, YouTube e via socializzando: «Gli influencer – ha detto l’Autorità – non possono lasciar credere di agire in modo spontaneo e disinteressato se, in realtà, stanno promuovendo un brand». (Fausta Chiesa, Corriere della Sera)

Un giudizio di determinati blogger o influencer su una borsa o un profumo o anche solo un loro scatto con una maglia o un hotel, infatti, può far decollare le vendite. Ma spesso i follower-consumatori percepiscono tali comunicazioni come consigli derivante dall’esperienza personale e non come una comunicazione pubblicitaria.

Non a caso un tweet o uno scatto su Instagram di questi personaggi vale oro. La regina italiana è Chiara Ferragni: secondo un’indagine del Daily Telegraph la fashion blogger trentenne porta a casa per ogni promozione pubblicitaria sul social circa 10.400 euro ed è sesta tra le influencer di tutto il mondo. Alla fidanzata di Fedez, divenuta famosa per il seguitissimo blog The Blonde Salad ma ormai anche imprenditrice e stilista, bisogna però riconoscere di aver incominciato a inserire l’hashtag #ad (advertising) su molte delle foto pubblicate, proprio per evitare la pubblicità occulta. E alcuni degli altri vip coinvolti stanno seguendo l’esempio, ma evidentemente non tutti.

E le richieste che l’Antitrust fa a influencer e blogger, nelle lettere inviate qualche giorno fa, vanno proprio in questo senso: l’Authority auspica che siano chiaramente riconoscibili le finalità promozionali con hashtag ad hoc come #pubblicità, #sponsorizzato, #advertising, #inserzioneapagamento, o, nel caso di fornitura del bene (anche a titolo gratuito) #prodottofornitoda.

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