Intercettazioni, approvato il decreto. Fnsi: “Sbaglia chi crede di poter limitare il diritto di cronaca”

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Il presidente e il segretario generale della Fnsi, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso

ROMA – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo alla riforma delle intercettazioni. Il provvedimento entrerà in vigore sei mesi dopo la pubblicazione del testo in Gazzetta ufficiale, prevista per gennaio. Tempi doppi, invece, per la norma che sancisce il diritto dei giornalisti ad avere copia dell’ordinanza di custodia cautelare, una volta resa nota alle parti: sarà pienamente operativa dopo 12 mesi.

“Sbaglia chi crede che la tutela del diritto di cronaca, nella nuova disciplina sulle intercettazioni, possa esaurirsi nel diritto di richiedere copia delle ordinanze del Gip. Questa norma, inserita nel provvedimento approvato dal governo, rappresenta un passo in avanti rispetto al testo iniziale, ma non può limitare il diritto dei giornalisti a pubblicare ogni notizia rilevante per l’opinione pubblica, anche se irrilevante ai fini del processo penale”, commentano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.

“L’obbligo di non divulgare materiale irrilevante ai fini del processo – proseguono – non può gravare sui giornalisti che, semmai, hanno il dovere opposto: quello di pubblicare ogni notizia di rilevanza pubblica, anche se coperta da segreto. Non tutto ciò che è rilevante per soddisfare il diritto dei cittadini ad essere informati ha necessariamente rilevanza penale. Per questo, in linea con l’indirizzo consolidato della Corte europea dei diritti dell’uomo, i giornalisti hanno il dovere di pubblicare tutte le notizie di interesse pubblico di cui vengono in possesso, a prescindere dal fatto che siano o meno coperte da segreto”.

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