Intercettazioni: un giorno di silenzio per evitare un Paese ridotto al silenzio

Ventiquattr’ore di silenzio per impedire che il silenzio diventi la regola della stampa italiana. Oggi, 9 luglio, i giornalisti hanno scelto lo sciopero per protestare contro il disegno di legge sulle intercettazioni voluto dal governo Silvio Berlusconi e destinato ad essere approvato dal Parlamento tra luglio e settembre.

Se questa fosse stata in vigore già oggi, i lettori di BlitzQuotidiano, come quelli di qualsiasi altro giornale italiano non avrebbero saputo nulla dell’inchiesta sulla “cricca” del G8. Non solo: Claudio Scajola sarebbe stato, almeno fino a fine processo, ancora un ministro della Repubblica. Che dire dello scandalo Calciopoli? La giustizia sportiva si è già pronunciata.  Quella penale, invece, ha prodotto solo sentenze di primo grado per gli imputati come Antonio Giraudo che hanno scelto di avvalersi del rito abbreviato. Niente “libri neri” del calcio, dunque.

Sempre a proposito di silenzi imbarazzanti, con il ddl intercettazioni non avremmo saputo nulla degli imprenditori che ridevano pregustando la ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila del 2009.

L’elenco delle notizie note ai lettori grazie alle intercettazioni è lungo, quindi. E la norma attualmente in discussione vuole ridurre tutto al silenzio.

Allo sciopero aderiscono tutti i telegiornali e gran parte dei quotidiani italiani. Edicole vuote, quindi, con l’eccezione di Libero, Il Giornale, Il Foglio, Il Riformista e Il Secolo d’Italia che oggi, in via eccezionale, esce in edizione free press.

Silenzio, invece, per tutti gli altri e siti web non aggiornati. Il Corriere della Sera apre il suo sito con il titolo “Oggi la giornata del silenzio contro il ddl intercettazioni”. Cliccando, si apre una pagina con una serie di commenti di firme autorevoli dedicate al tema.

La Repubblica titola “In silenzio per difendere la libertà” e in un editoriale spiega le ragioni della protesta ricordando anche l’anomalia dell’assetto televisivo nel nostro Paese.

La Stampa, invece, si limita ad un comunicato flash in cui spiega ai lettori che il sito non sarà aggiornato fino a sabato mattina.  Nessuna spiegazione, invece, sul sito del Sole 24 ore che si limita a tenere ferma la pagina sui pezzi di ieri sera. Infine l’Ansa: sul sito il titolo è “Oggi il black out dell’informazione”.

Per quello che riguarda la tv, fermi i canali all news. SkyTg24 è listato a lutto e manda programmi registrati ricordando lo sciopero nel rullo delle notizie. Stessa linea, “senza lutto” anche per Rainews.

Per informarsi, quindi, non restano che siti e stampa straniera. Se la legge bavaglio dovesse essere approvata è il caso di abituarsi: le notizie rischiamo di trovarle solo all’estero.

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