Internet a rilento in tutto il mondo, colpa della guerra Cyberbunker-Spamhaus

ROMA – Il più grande attacco informatico della storia. Un attacco che sarebbe in corso nel pomeriggio di mercoledì 27 marzo e che sta mandando internet al rallentatore per milioni di utenti a causa di una gigantesca ondata di spam.

Tutto nasce da una guerra informatica tra un provider olandese, la Cyberbunker e la Spamhaus, una organizzazione no-profit internazionale  che si occupa di stilare liste di siti contenenti materiali variamente proibiti.  Ora Spamhaus ha preso di mira Cyberbunker perché quest’ultima, per sua stessa ammissione, concede domini a tutti tranne che a terroristi o a chi vuole mettere online siti porno.

Il problema è che finire sulla black list di Spamhaus significa, di fatto, scomparire dai motori di ricerca e non essere, di fatto, visibile per buona parte dei milioni di visitatori del web. Cyberbunker, finita nel mirino, protesta sostenendo che Spamhaus non ha nessun diritto di stabilire cosa sia lecito e cosa non lo sia.

Da un lato Spamhaus accusa gli olandesi di ospitare i generatori di spam più pericolosi del web. Dall’altro Cyberbunker, vistasi “oscurata” ha lanciato la sua controffensiva inondando i server di Spamhaus. Con il risultato di una rete quasi paralizzata per milioni di utenti.

Il primo attacco – denuncia Spamhaus – è partito  il 19 marzo scorso, inondando – come tutti i successivi – i server di Spamhaus con centinaia di Distributed denial of service, cioe’ risposte a richieste false inviate dal sito che si vuole mettere in condizione di non operare. Ma l’armistizio, ad oggi, sembra ancora lontano.

Gestione cookie