ROMA – Da gennaio in Italia ci sarà l’Lte, la rete cellulare a banda larga di quarta generazione, che sembrerebbe essere la novità portante del nuovo iPhone 5, in uscita mercoledì 12.
Ma se così fosse allora ci sarà un grosso problema tra melafonini e tv italiane. Perché i due segnali viaggeranno sulle stesse frequenze. Le interferenze saranno di due tipi: un oscuramento totale della tv nelle zone molto vicine alle antenne Lte e un disturbo delle immagini in alcune zone che sono più lontane.
Il problema di fondo per chi produce dispositivi mobili è che nei vari Paesi del mondo le frequenze sulle quali vengono oppure saranno erogati i servizi di connettività mobile con tecnologia LTE sono diverse. Si calcola che potrebbero essere almeno 36 le differenti bande di frequenza utilizzate nelle varie nazioni. In Italia LTE sarà offerta su quattro lotti di frequenza: 800, 1.800, 2.000 e 2.600 MHz. Mentre i 2.000 MHz sono stati sostanzialmente “snobbati” in sede d’asta, l’interesse si è concentrato soprattutto sugli 800 MHz: utilizzando tali frequenze, le società di telecomunicazioni possono allestire una rete mobile a banda larga di nuova generazione controllando i costi: gli investimenti sono più contenuti rispetto alle altre bande. E soprattutto, avendo la possibilità di offrire una miglior copertura sul territorio: sulle stesse frequenze viaggia il segnale tv.
Per rimediare bisogna installare un filtro, da 10 euro per le interferenze più comuni e da 130 euro per quelle causate da antenne Wind che usano un blocco particolare di frequenze, adiacente alle tv. Il filtro più costoso rimedia anche alle interferenze più comuni. Ma chi paga?
Alessandro Longo sul quotidiano la Repubblica spiega che:
Il governo – che conosce il problema – ha messo nero su bianco una soluzione. Imporrà agli operatori di tlc di pagare per proteggere i televisori degli italiani dall’onda di disturbo. Saranno gli operatori di tlc a mandare, cioè, gli antennisti sui tetti delle case colpite dal problema perché modifichino l’impianto tv con filtri speciali (che bloccano i segnali Lte). L’obbligo entrerà in vigore con il decreto legge DigitItalia previsto per settembre. Questo decreto istituirà un fondo pagato da Telecom Italia, Vodafone e Wind per i lavori, che secondo stime dei tecnici del ministero allo Sviluppo economico riguarderanno il 3-4 per cento delle antenne. L’operatore Tre Italia, invece, non è coinvolto perché non userà le frequenze 800 mhz per l’Lte (quelle appunto bersaglio delle interferenze).
Dunque per i maniaci dell’iPhone, il pericolo sembrerebbe essere scampato.
E allora, alla vigilia della sua uscita, proviamo a disegnare la fisionomia del nuovo Melafonino: il display aumenterà di diagonale, arrivando a circa 4 pollici rendendo il design del nuovo iPhone più allungato rispetto all’attuale 4S. L’aspetto frontale nel suo complesso dovrebbe mantenersi in linea con l’estetica attuale, fatta eccezione per differenti scelte costruttive. La struttura dovrebbe essere realizzata con un inserto posteriore in metallo, e inserti in vetro. E circola voce che la Apple si stia dotando di misure di sicurezza a prova di bomba. Il Daily Mail racconta che la Apple ha fatto un’offerta pubblica di acquisto per un’azienda che produce software di sicurezza basati sulle impronte digitali. Secondo alcune indiscrezioni il nuovo iPhone sarebbe già dotato di un lettore di impronte digitali integrato in grado di vietare l’accesso a chiunque ai vostri dati, sms, rubrica, ecc.. senza il vostro “tocco digitale”.
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