Italia fra tassi, spread, partiti miliardari, ma Luna Rossa vince

Pubblicato il 13 Aprile 2012 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA

“Salgono i tassi BTp, cala lo spread”,  “Titoli di Stato sotto pressione”, Imu, esodati, lavoro una specie di circo, corruzione beffa, bufera Lega, Vendola in affanno, a Roma c’è la guerra con i centurioni. Oggi c’è varietà di temi.

Sole 24 Ore: “In asta i rendimenti a tre anni al 3,89%”; Corriere della Sera: “Il Tesoro: tassi troppo alti, sono ingiusti”. Lo spread cala a 362, 20 punti sopra la soglia di tranquillità di Mario Monti. Può anche voler dire non che siamo visti meglio, ma che la Germania è vista peggio: lo spread è una misura di differenza, il tasso di interesse sui titoli è un valore assoluto e lì non si scappa, non solo ma si riflette su tutti gli interessi che si pagano in Italia.

La Bce si sveglia e lancia “allarme crescita: l’espansione della liquidità non fa aumentare il credito” (Sole 24 Ore). Forse Mario Draghi, presidente della Bce, si è spazientito con l’omonimo Monti per l’uso che ha imposto alle banche italiane delle centinaia di miliardi di euro prestate loro dalla stessa Bce e impiegati a comprar titoli di Stato per far vedere che l’Italia era stata risanata, invece di essere prestati alle aziende stritolate dal credit crunch. Sul Sole 24 Ore, Dino Pesole lancia un altro allarme: “Ora più incerto il pareggio nel 2013”.

Mentre infiamma la polemica sugli esodati, con un balletto di cifre che sarebbe patetico se non fosse penoso, con il ministro Elsa Fornero che smentisce l’Inps e la Cgil che smentisce la Fornero (è la sua “ultima beffa”, secondo il Fatto Quotidiano), la riforma del lavoro è un po’ in sordina e scivola via dalle prime pagine, eccetto il Sole 24 Ore che dà voce alla uscente presidente della Confindustria Emma Marcegaglia: “Sul lavoro testo da migliorare” e spiega: “Il no di Confindustria nasce dalla preoccupazione espressa da centinaia di imprese”. Anche Giorgio Squinzi, presidente designato e pare meno rigoroso sul piano sindacale dello sconfitto Ettore Bombassei, non potrà girarsi di là.

Nel turbine del circo Monti si segnalano anche la vicenda dell’Imu che impone ai cittadini di calcolarsi da soli la tassa,, sostituendosi ai comuni (Italia Oggi: “Imu fai da te” e la nuova legge sulla corruzione, sulla linea manzoniana delle grida del governatore spagnolo. Spiega Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera che “la bozza Severino” introduce nuovi reati, che sono però “a rischio prescrizione”. Lo conferma il Sole 24 Ore: “La concussione resta, ma perde un pezzo. Rischi per i processi in corso”. Sotto c’è sempre il problema della telefonata in Questura di Milano di Berlusconi per Ruby nipote Mubarak. Il falso in bilancio, una delle vergogne dell’era Berlusconi, sembra ormai archiviato per sempre. Anche Repubblica, che aveva dato battaglia ai bei tempi, sembra essersi arresa.

La riforma Severino è più ampia, tocca magistrati e mazzette tra privati. In prima sul Messaggero. Lo stesso Messaggero dimostra che la corruzione c’è e sopravvive a tutte le cure, sarà una lotta perpetua tra il bene e il male, non vuole proclami o blitz, ma impegno costante: un funzionario del ministero per lo Sviluppo è stato arrestato mentre intascava una mazzetta di 2 mila euro.

Nel quadro della politica, anche se Monti il risanatore non sembra volersi mettere contro i partiti dal cui voto dipende, c’è anche lo scandalo del finanziamento. Solo il Fatto sembra prendersela: “Legge fantasma” è il titolo di apertura.

Eppure lo scandalo della Lega, che segue a ruota la Margherita, ha gettato uno squarcio impressionante sui miliardi di euro di cui i partiti non sembrano saper cosa farsene se non rubarseli.

La Lega è sempre più nel guano. Repubblica. “I pm indagano su Calderoli”, Corriere: “Via Rosi [anche qui all’italiana e non con la y stile Rosy Bindi: più elegante era la spogliarellista torinese del Crazy Horse Rosa Fumetto] Mauro, salvo Bossi jr. I rapporti tra Calderoli e Belsito”; Fatto: “Si indaga su Calderoli. Stessa notizia su Libero, Giornale, Stampa, Messaggero, Mattino.

Se i capi della Lega leggessero Repubblica, respirerebbero meglio: John Edwards, già candidato alla Casa Bianca, rischia 30 anni di galera per avere dirottato soldi della campagna elettorale per tacitare una ex amante.

Che la caccia male sia universale lo conferma il Giornale: “Altra tegola su Vendola: peculato e falso. Seconda inchiesta in due giorni”. La Stampa: “Indagini su un ospedale, coinvolto pure un vescovo”. Il vescovo è quello di Altamura (il Fatto). Affresco di Giuseppe Salvaggiulo per la Stampa: “Cozze, escort, soldi e scommesse. Affondiamo, ma siamo moderni. Regione travolta dalle indagini, la nuova classe dirigente azzoppata”. Nota Italia Oggi che “Vendola faceva dimettere gli altri” ma lui “resta dov’è”.

Repubblica, in prima pagina, opta per Berlusconi: “Pagò i legali della Minetti con 100 mila euro”. Vendola è a pag- 21.

Sulla prima di Repubblica, da leggere, l’articolo di Giovanni Valentini sulle “carrette del mare”, dopo l’incidente e rischio di disastro ecologico di Taranto.

Si segnala, sul Sole 24 Ore, una notizia che valutata sotto più aspetti. Giuseppe Vita, presidente del gruppo editoriale tedesco Springer, sarà il nuovo presidente di Unicredit. Scelta giusta, perché Unicredit  è ormai una banca molto proiettata sull’est europeo, a partire dall’Austria, dove la lingua dominante è il tedesco. Peccato perché era uno dei pochi italiani in posizioni di rilievo oltre le Alpi.

Giornali del nord (Corriere della Sera, Stampa) hanno in prima foto, cronache e commenti sulla guerra che il sindaco Gianni Alemanno ha dichiarato ai “centurioni” che, vestiti da antichi romani, assediano i turisti al Colosseo. Poveracci, sono senza sindacato, nota Italia Oggi. Così diventano facile bersaglio in una città invasa da lavavetri e da zingari, che fanno salire il prezzo di una sosta in strisce blu a parecchi euro, dove i ciclisti sfrecciano contromano e rischiamo di ucciderti.

Il Mattino di Napoli segue, più come fatto di cronaca locale che sportiva, le grandi regate internazionali, in preparazione della America’s Cup del 2013. Si svolgono davanti a Mergellina e questo spiega il latente razzismo dei grandi giornali che erano più felici quando si regatava in Nuova Zelanda. La notizia è di orgoglio nazionale: “Luna rossa [di Prada] rimonta: prima vittoria”.

Sulla Gazzetta dello Sport la “leggenda di Alessandro Del Piero. La storia infinita”. Lo davano per finito: gli over… si consolino e si immedesimino in lui.

Le rassegne dei giorni e mesi scorsi.