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La7, chi se la piglia? Tarak Ben Ammar con gli arabi, Clessidra, Cairo o nessuno

di Warsamé Dini Casali |4 Dicembre 2012 12:36

La7, chi se la piglia? Tarak Ben Ammar potrebbe fortare fondi arabi

ROMA – La7 chi se la piglia? Manca poco alla chiusura delle offerte definitive e vincolanti per l’acquisto di Ti Media, la società di Telecom che possiede i canali tv La7 e Mtv più i 3 multiplex del digitale terrestre. In lizza, oltre al fondo Clessidra e a Cairo editore, c’è la novità dell’ultima ora: il finanziere Tarak Ben Ammar potrebbe aggiungere al suo socio Tf1 (televisione francese) un fondo arabo (Abu Dhabi o Qatar) per entrare nella partita. Discovery e  Disney non sembrano più particolarmente interessate. L’annuncio di Ammar è interlocutorio: bisogna attendere mercoledì 5 perché il finanziere espliciti e ufficializzi i termini della proposta.

L’esposizione di Ti Media con le banche (224 milioni di euro, appena sotto il livello di capitalizzazione in Borsa) suggerisce cautela ai potenziali acquirenti. La valutazione complessiva del gruppo è di 466 milioni, di parecchio superiore al massimo delle offerte ricevute. Clessidra (il piano l’ha studiato l’ex Endemol Marco Bassetti) offrirebbe non più di 300 milioni. Cairo è interessato solo agli asset televisivi. Mediobanca, che insieme a Citigroup organizza la vendita, è anche il primo azionista e il primo creditore. Insieme agli altri azionisti forti preme per la dismissione (i debiti sono cresciuti a 53 milioni nel 2012 contro i -15 dell’anno scorso): il presidente Bernabè sembra in posizione più attendista e ha annunciato che non svenderà il gioiello televisivo.

In ballo c’è dunque anche Tarak Ben Ammar, contemporaneamente consigliere d’amministrazione in Telecom e in Mediobanca. Ben Ammar annuncera “di aver trovato un partner internazionale, oltre al socio TF1, pronto ad investire nei media in Italia” si legge nell’invito alla conferenza stampa. “L’operazione avrà come capofila Prima TV, la holding del gruppo Ben Ammar in Italia che controlla DFREE, la rete che diffonde sul digitale terrestre i canali Disney, Universal, BBC e Mediaset, la società di distribuzione cinematografica Eagle Pictures nota per aver distribuito in Italia la saga di Twilight ed i tre canali televisivi con il marchio Sportitalia”. Il gruppo Ben Ammar in Italia ha un fatturato complessivo di circa 120 milioni di euro e l’investimento “rappresenterà l’inizio di una serie di acquisizioni strategiche in Italia”.

Nelle settimane scorse, infatti, il finanziere consigliere di Mediobanca e Telecom e consigliere di Rupert Murdoch e Silvio Berlusconi era stato ad Abu Dhabi per sondare il terreno relativo all’accordo con gli esponenti del fondo sovrano. L’alternativa è rappresentata dall’emiro del Qatar interessato al mercato italiano, in particolare quello dei diritti televisivi sportivi tanto da aver lanciato nel 2010 la versione locale di Al Jazeera Sport, il canale tematico internazionale presente anche in Francia e Inghilterra nato come costola del big dell’informazione mediorientale Al Jazeera.

Tutti da decifrare i target d’investimento: sul mercato c’è La7 (giovedì è in calendario il cda di Telecom per la valutazione delle offerte) e non è da escludere che arrivi la nuova offerta targata Qatar. Altrimenti ci sono le frequenze digitali di Tivuitalia (gruppo Sceen Service) e in prospettiva c’è l’asta pubblica dei multiplex autorizzata dall’Agcom.

 

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