Libero attacca Bianca Berlinguer: “Ha punito una giornalista del Tg3”

Bianca Berlinguer, direttrice del Tg3 (LaPresse)

ROMA – Il quotidiano Libero prende di mira la direttrice del Tg3, Bianca Berlinguer, rea di aver “punito” una sua giornalista, Elisabetta Margonari, non mandandola in onda per quattro giorni perché quest’ultima non le avrebbe consegnato in tempo un servizio sul segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.

Per i colleghi della televisione i tempi sono importanti, soprattutto quando sei fuori per servizio e il telegiornale incombe. Se poi c’è di mezzo il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e il telegiornale in questione e il Tg3, quello diretto dalla zarina di Saxa Rubra, Bianca Berlinguer, la gradazione passa da «importante» a «fondamentale». 

Anzi letale, come ha sperimentato sulla propria pelle Elisabetta Margonari, redattrice alle dipendente della zarina, incaricata di seguire il leader del Pd. «Solo» per aver lasciato orfana l’edizione di domenica delle 14.20 del verbo di Bersani – il servizio non è arrivato in tempo per essere messo in onda – l’inviata è stata messa in castigo. Quattro giorni dietro la lavagna, senza servizi e senza andare in onda, con il comitato di redazione (la rappresentanza sindacale interna) che avalla tutto.

Il dramma, o la farsa a seconda dei punti di vista, è andato in scena domenica. La giornalista del Tg3, come consuetudine, era al seguito di Bersani impegnato a Lamezia Terme per la Conferenza nazionale per il mezzogiorno. Appuntamento importante, fondamentale per le sorti del Paese. «Allora ’sto servizio?», urlano da Roma. «Arriva, arriva…». Invece il servizio non è mai arrivato. Anzi, non è arrivato in tempo utile per essere mandato in onda. Anche la tecnologia ha i suoi limiti. Senza limiti, invece, la zarina che ha messo nel freezer la giornalista del Tg3, sostituita con Alessandra Carli, conduttrice dell’edizione delle 14,20 e fedele alla linea. Perché non sia mai che il Tg3 non dia la linea al Pd. Anzi non ne diffonda il verbo.

In realtà risultano un po’ gonfiate – nello specifico – parole come “fedeltà alla linea”, “zarina”, “verbo di Bersani”. Quello che ha fatto la Berlinguer era pienamente legittimo. Mandare un giornalista a seguire un evento ha dei costi, non riuscire ad ottenere neanche un servizio comporta un danno per il tg che in altre occasioni ha fatto aprire dei procedimenti disciplinari. Quindi confinare per quattro giorni una giornalista fuori dal tg non ha nulla di “stalinista”.

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