ROMA – Responsabile, creativo, strategico. Sono le tre parole da non usare quando ci si propone su LinkedIn, il social network pensato come rete professionale in cui far circolare curriculum. A dirlo sono gli stessi gestori di Linkedin che, come ogni anno, hanno scandagliato tutti i profili degli utenti registrati sul social network e hanno individuato le parole più ricorrenti.
E ricorrente, soprattutto sui social, è spesso sinonimo di banale, trito e ritrito. Così presentarsi come un “creativo” per paradosso diventa decisamente poco creativo: non una buona idea.
Anno che vai, aggettivo che trovi. Le tendenze, su Linkedin, cambiano di anno in anno. Così se alcuni aggettivi sono evergreen (responsabile, creativo, efficace e analitico) altri sono diventati fuori moda. E’ il caso di sperimentale, motivato, multinazionale che erano presenti nelle tendenze 2012 e che sono stati rimpiazzati da strategico, paziente, esperto, con abilità organizzative, intraprendente e innovativo.
Ci sono infine quelli che Linkedin chiama “valori anomali”, ovvero aggettivi ricorrenti solo in un determinato Paese. Agli olandesi piace sostenibile, ai britannici entusiasta e in Australia va di moda appassionato.