Linkiesta, il direttore Tondelli lascia

MILANO – Il direttore de Linkiesta.it lascia, con polemica.  Jacopo Tondelli si è infatti dimesso motivando la sua decisione con un lungo editoriale apparso online. Tondelli ha spiegato che gli organi di gestione del sito di informazione, la cui sede è a Milano, hanno licenziato il condirettore Massimiliano Gallo senza preannunciare un provvedimento ”che sa di esautorazione”. ”Arriva un giorno in cui devi andare via. Quel giorno – scrive Tondelli – per me è arrivato oggi in seguito a una decisione degli organi di gestione de Linkiesta.it che non doveva essere presa sopra la mia testa. Succede invece che, a cose fatte e decise, mi viene comunicata verbalmente la decisione ‘già presa’ del licenziamento del condirettore Massimiliano Gallo”. Secondo Tondelli ”non si può fondare un giornale come Linkiesta; non si può pretendere di fare le pulci al potere, ai suoi tic, alle sue arroganze, ai suoi errori di valutazione e gestione, per poi annuire e magari anche ringraziare di fronte a un gesto che sa, palesemente, di esautorazione”.

Poche ore dopo anche il giornalista e politico Giuseppe (Peppino) Caldarola lascia la collaborazione con Linkiesta.it. ”Ho letto dell’editoriale di Jacopo Tondelli. Con stupore, amarezza, e anche, diciamo così, un filo di incazzatura – scrive Caldarola -. Ho collaborato in questi anni su Linkiesta perchè la linea portata avanti da Jacopo Tondelli e da Massimiliano Gallo mi sembrava editorialmente molto intrigante perchè pluralista e piena di contenuti”. ”Senza questa direzione – aggiunge – non ho alcun interesse a continuare la collaborazione con Linkiesta e mi dispiacerebbe che venisse disperso un patrimonio di professionalità e umanità che è abbastanza raro nel giornalismo attuale. Mi auguro che Jacopo resti, che resti anche Massimiliano, altrimenti questo è il mio ultimo blog”.

Il cda de Linkiesta.it ”prende atto, con non poca sorpresa e dispiacere, delle dimissioni del direttore Tondelli e delle sue motivazioni. Non ci saremmo aspettati le sue dimissioni che non ci erano state in alcun modo preannunciate”. In una nota apparsa sul blog il cda spiega ai lettori il suo punto di vista dopo le dimissioni di Tondelli. Dopo aver ricordato i passi avanti del giornale nato per ”fare informazione libera, non partigiana, fondata sui fatti e non su gossip e scevra da pregiudizi”, ricorda che ”i soci hanno sostenuto Linkiesta.it con versamenti per circa Euro 2.500.000 ed ulteriori importanti versamenti saranno a breve necessari”. Da qui, si spiega, la necessità di ”ridurre, per quanto possibile e compatibile con gli obiettivi che ci eravamo posti, i costi fissi del giornale”. Ricordando le nuove iniziative intraprese, il cda precisa che ”dopo molti mesi di discussione e confronto sull’andamento economico della società, anche con lo stesso direttore Tondelli, abbiamo ritenuto, con grande rammarico, di chiudere la redazione romana e la connessa condirezione del dr. Gallo. Nessun’altra misura era stata prevista sul personale, se non un generico richiamo a contenere i costi redazionali per complessivi Euro 40.000 annui circa”.

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