L’Ora della Calabria sciopera. Il liquidatore: stop pubblicazioni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Aprile 2014 - 21:12 OLTRE 6 MESI FA

lOradellaCalabriaCATANZARO – Stop alle pubblicazioni per l’Ora della Calabria, il quotidiano protagonista della vicenda che ha portato alle dimissioni da sottosegretario di Antonio Gentile. Stop deciso dal liquidatore dopo che il giornale aveva proclamato tre giorni di sciopero.

Per L‘Ora della Calabria, dalla vicenda Gentile è iniziato un vero e proprio calvario. Prima  la mancata uscita in edicola del numero controverso e tutta la polemica che ne è seguita. Poi il sequestro, da parte dell’antimafia, di quote del Giornale riconducibili al’editore. Quindi la decisione di chiudere e mettere in mano il tutto a un liquidatore. Ora lo stop che a questo punto pare definitivo.

Il comunicato del direttore Luciano Regolo:

“Purtroppo per la seconda volta in appena quattro mesi di lavoro giornalistico in Calabria devo pubblicamente denunciare un episodio grave ai danni della libertà di stampa, ma in questo caso anche contro l’esercizio dei diritti sindacali che colpisce la redazione dell’Ora e il sottoscritto”. 

“Essendo stati ieri proclamati tre giorni di sciopero – prosegue Regolo – per l’imminente rischio che la testata finisca in mano dello stampatore Umberto De Rose, principale creditore della C&C la casa che ci edita, lo stesso che la notte tra il 18 e il 19 febbraio faceva pressioni sull’editore perché mi spingesse a togliere la notizia relativa all’apertura di un’inchiesta giudiziaria sul figlio del senatore Gentile e annunciò poi un blocco delle rotative che impedì l’uscita del giornale, episodio per cui è indagato per ‘violenza privata’ dalla Procura di Cosenza- il liquidatore, dott. Giuseppe Bilotta, ha annunciato via e-mail, alle 18.28 odierne, la cessazione delle pubblicazioni dell’Ora.

Tale gesto improvviso, sulla base di spiegazioni pretestuose, quale la necessità di non gravare con ulteriori spese di stampa il bilancio (nei tre giorni di sciopero non si sarebbe comunque andati in stampa), si configura come una ritorsione inaccettabile specialmente perché sia il Cdr sia il sottoscritto nel numero oggi in edicola avevamo destato la pubblica attenzione su alcuni aspetti poco chiari nelle modalità e nelle procedure di liquidazione stessa.

Tale convincimento è suffragato anche dal fatto che il liquidatore, con scelta ‘totalitaria’, annuncia anche la cessazione dell’attività online che non ha e non può avere alcun costo giornaliero sensibile ai fini del bilancio. Una scelta quindi solo dovuta alla volontà di mettere i bavagli alla redazione e al direttore dell’Ora”.