ROMA – Lucia Annunziata nel mirino dei suoi detrattori di destra. Questa volta tocca a Libero, che punge Lucia Annunziata, ottima intervistatrice e direttrice con la sola colpa di essersi esibita sul balcone delle Botteghe Oscure, allora sede del Pci e di successive mutazioni, vicino a Massimo D’Alema vincitore di una elezione.
La tesi di Libero è maliziosa e ingiusta, ma è giusto registrare l’articolo, breve e cattivo:
“A«Ballarò», Lucia Annunziata è partita lancia in resta all’attacco del maxistipendio (sei milioni annui) del numero uno dell’Eni, Paolo Scaroni, già che siamo in tempi di spending review e colpi ai boiardi di Stato.
«Il prossimo amministratore delegato prenderà lo stesso stipendio, più o meno?», chiede con piglio tutto suo la storica giornalista Rai alla ministra dello Sviluppo Federica Guidi, che ha appena illustrato il piano del governo sul taglio ai manager pubblici.
Ma l’Eni è un’azienda quotata, nota pacatamente la Guidi.
«Ma io faccio la domanda per capire», precisa l’Annunziata drizzando ulteriormente la schiena dopo una vita professionale pagata (anche) dai contribuenti. E certo, lei fa la cronista d’assalto e le domande le fa solo e soltanto per capire.
Che del resto la società di idrocarburi la conosce intimamente, avendo diretto dal 2007 al 2012 il mensile Oil ricevendo dall’Eni gloriosi compensi che ammontano – secondo le cronache – a diverse centinaia di migliaia di euro”.
La contraddizione che non consente?
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