ROMA – Cosa è successo tra Marco Travaglio e Gaia Tortora? Perché la giornalista (vice direttore del Tg La7 e figlia di Enzo Tortora) ha pubblicamente attaccato Travaglio (twittando mavaffa…) che, a sua volta, le ha risposto pubblicamente?
Giova ricordare che Enzo Tortora è stato in carcere per più di un anno per quello che, si è scoperto in seguito, era un errore giudiziario. E, come lui, sono tanti gli innocenti che finiscono ingiustamente in carcere. E non è un caso che tante associazioni di categoria lo abbiano ricordato al ministro Bonafede, che aveva invece detto “Gli innocenti non finiscono in carcere”.
Forse per questo quando Travaglio ha affrontato il tema, la Tortora (la cui famiglia ha vissuto sulla propria pelle questo fenomeno) se l’è tanto presa. Andiamo con ordine.
Tutto inizia quando Travaglio scrive: “I detenuti in custodia cautelare (arrestati prima della sentenza in base a “gravi indizi di colpevolezza” per evitare che fuggano o inquinino le prove o reiterino il reato), per la nostra Costituzione, sono ‘presunti innocenti’. Quindi non c’è nulla di scandaloso se un ‘presunto innocente’ è in carcere: è la legge che lo prevede. Solo la sentenza definitiva dirà se era colpevole o innocente”.
Parole, quelle di Marco Travaglio, che non sono piaciute a Gaia Tortora, vice direttrice del tg di La7 e figlia di Enzo Tortora che ha twittato senza troppi giri di parole:
“Non c è nulla di scandaloso se un presunto innocente è in carcere’. Finora ho sopportato e sono stata una signora. Ora basta. Travaglio…Mavaffanculo”.
E ancora: “Chiedo al Signor Marco Travaglio di ripetere in pubblico ciò che mi sta scrivendo via SMS e che custodirò gelosamente. Perché al peggio non c’è mai fine”.
Oggi, lunedì 27 gennaio, Travaglio ha rivelato proprio il contenuto degli SMS inviati a Gaia Tortora:
“Ieri ho scritto un’ ovvietà, nota a chiunque abbia una vaga idea di diritto penale: “I detenuti in custodia cautelare (arrestati prima della sentenza in base a “gravi indizi di colpevolezza” per evitare che fuggano o inquinino le prove o reiterino il reato), per la nostra Costituzione, sono ‘presunti innocenti’. Quindi non c’è nulla di scandaloso se un ‘presunto innocente’ è in carcere: è la legge che lo prevede. Solo la sentenza definitiva dirà se era colpevole o innocente”.
E su Gaia Tortora: “…Le ho scritto via sms di informarsi e studiare prima di insultare. E, siccome la poveretta insisteva imperterrita, le ho brevemente spiegato la differenza fra carcere per custodia cautelare e per espiazione pena. Invano”. (…).
Fonte: Twitter, Il Fatto Quotidiano.