Mario Adinolfi inflazione: deborda dalle radio del...dimolo strano Mario Adinolfi inflazione: deborda dalle radio del...dimolo strano

Mario Adinolfi inflazione: deborda dalle radio del…dimolo strano

Mario Adinolfi inflazione: deborda dalle radio del...dimolo strano
Mario Adinolfi inflazione: deborda dalle radio del…dimolo strano

ROMA – Mario Adinolfi inflazione: il non tanto pacioso leader…Leader di cosa? Secondo chi lo presenta in studio, trascrive i detti e riporta i pensieri, Mario Adinolfi è il leader niente meno che del Popolo della Famiglia. Mica una robetta: popolo e famiglia. Che a metterli insieme fanno una nazione, con la sola eccezione di debosciati, senza dio e senza sesso…preciso. Popolo della Famiglia e quanti saranno? Dieci per cento alle elezioni, cinque per cento, un per cento, 0,5 per cento? Anche meno.

Saranno allora grande movimento e non partito, con dietro e dentro la Chiesa cattolica, le parrocchie, Il Vaticano, il Papa? Chiesa cattolica, parrocchie, Vaticano e Papa si tengono bel lontani, ci tengono a non capitare neanche in una foto-opportunity politica col Popolo della Famiglia. Di suo il Popolo della Famiglia sospetta il Papa di incompetenza di fede, se non proprio eresia, se non proprio comunismo.

Tutte le notizie di Blitzquotidiano in questa App per Android. Scaricatela qui

Tutte le notizie di Ladyblitz in questa App per Android. Scaricatela qui

Sì, va bene, ma quanto sono quelli del Popolo della Famiglia a cui nome e per conto parla Mario Adinolfi? In quanto cittadini pochini quando si contano nelle urne o in piazza. Però meno pochi di quanto appaia, con Adinolfi Mario è lecito supporre in qualche modo idealmente stiano i non pochi italiani, soprattutto maschi, sessualmente…costipati. E’ infatti il sesso alla rovescia il chiodo fisso nella testa del Popolo della Famiglia. Sesso per carità non da praticare o diffondere. Ma da vietare, regolamentare, irrigidire. Se del caso, reprimere.

Ma qui si registra non tanto il Mario Adinolfi pensiero (opinabile o condivisibile che sia) quanto l’inflazione indubbia delle sue presenze su un particolare circuito dei mass media. Perché se rappresenta pochi, anzi in  alcuni ambiti praticamente rappresenta niente, perché Mario Adinolfi è praticamente ospite fisso di un po’ di radio?

La prima spiegazione è perché Mario Adinolfi potrebbe essere dotato di un efficacissimo ufficio stampa. Di quelli che tempestano, tampinano e alla fine vincono per sfinimento dell’interlocutore. Della serie: te la pubblico la dichiarazione di Adinolfi, basta che per oggi la smetti con le mail. Ma è una spiegazione troppo…buonista.

La seconda e migliore spiegazione è che Mario Adinolfi è perfetto per la rubrica “Dimolo strano” (traduzione letterale: lo diciamo strano. Riferimento semantico: Verdone-Gerini, Viaggi di Nozze e l’input di coppia, appunto famolo strano). Strano come Adinolfi non lo dice nessuno: quelli che in classe minacciano i prof è perché a casa hanno smarrito la differenza tra mamma e papà con papà che si sta femminilizzando. E’ solo l’ultima, anzi la penultima. Ce n’è una al giorno, anzi due del genere.

Lo diciamo strano è rubrica che piace da impazzire ad alcuni conduttori e trasmissioni radiofoniche. Rubrica che in fondo è l’ultimissima discendente alquanto plebea di una nobile tradizione antica: quella dei peti nei fescennini. E Mario Adinolfi è perfetto per la rubrica, lui la dice sempre assai strano. E non è libertà di parola e di opinione, è cattiveria di conduttore e intervistatore. Usano Mario Adinolfi come il domatore usa l’orso quando lo fa pedalare su una mini bicicletta, per ottenere l’effetto-strano. Dicono di farlo perché funziona, dicono di farlo perché la gente, i social, amano l’effetto strano. Resta il dubbio lo facciano perché, oltre all’effetto strano, sono in grado di offrire, pensare e produrre poco altro. E comunque l’orso che pedala sulla bici da nano in ogni umano di buona volontà è fonte di pena.

Gestione cookie