Megaupload chiuso? I pirati del web fanno causa all’Fbi

WASHINGTON – “Il danno globale causato dall’improvvisa chiusura di Megaupload è ingiustificato e completamente sproporzionato al fine perseguito”. Queste le parole del Coordinamento Internazionale dei Partiti Pirata, che intende inchiodare l’Fbi alle sue responsabilità, evidenti secondo gli attivisti della rete dopo la chiusura di Megaupload. Così parte la prima causa contro l’amministrazione federale americana riguardo l’operazione che ha cambiato la rete. Una mossa che ha fatto anche incrementare il traffico di Megaupolad, con gli utenti orfani dei file da scaricare, in cerca di informazioni per aderire alla causa.

“L’FBI ha causato danni incalcolabili”, scrive il comunicato dei Pirati della Catalogna, “ben superiori ai presunti danni invocati dalle lobby, in un tentativo futile di prevenire ogni accesso ai contenuti caricati su Megaupload, alcuni dei quali avrebbero violato copyright secondo la legge americana”. E siccome la rete e grande, e molti di questi “contenuti illegali” sono tuttora accessibili altrove, “l’azione non solo è futile, ma è anche un modo per ricordarci che questi file non sono necessariamente illegali in vari paesi del mondo, inclusi gli Stati Uniti”.

Per contro, scrivono i Pirati, “chiudendo il servizio è stato impedito l’accesso a milioni di archivi di privati e organizzazioni, causando potenziali danni economici, personali e di immagine a moltissime persone. Inoltre l’Fbi potrebbe aver violato gli articoli 197 e 198 del Codice Penale Spagnolo appropriandosi di dati personali”.

Così all’iniziativa catalana si stanno accodando moltissimi altri pirati di altri paesi europei: “Stiamo investigando queste violazioni di legge e faciliteremo la sollevazioni di cause contro le autorità americane nel maggior numero di paesi possibili”. Per rendere l’azione possibile sta venendo implementata anche una piattaforma in cui chiunque abbia perso il proprio materiale legittimamente prodotto e caricato su Megaupload possa segnalare il danno subito: “Indipendentemente dall’ideologia, dalle opinioni, dalla legalità o dalla moralità di chi gestiva Megaupload, azioni come la chiusura del servizio causano ingenti danni ad utenti regolari e sono inaccettabili e sproporzionate violazioni dei loro diritti”.

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