“Un salvagente pieno di dollari per Obama”, Alberto Bisin su ‘La Stampa’

Pubblicato il 8 Dicembre 2010 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA

Obama ha ceduto al Gop sul taglio delle tasse anche per i ricchi. Perché? Per Alberto Bisin “un regalo” vero e proprio da 315 miliardi di dollari in due anni ai repubblicani e non solo. Blitzquotidiano vi propone “Un salvagente pieno di dollari per Obama” come articolo del giorno.

L’accordo prevede l’estensione dei tagli anche a coloro che dichiarino redditi superiori ai 250 mila dollari, cioè ai «ricchi». Nonostante solo meno del 5% della popolazione abbia redditi di questo tipo, da essi proviene più del 40% delle entrate fiscali relative alla tassa sul reddito. Di conseguenza il «regalo ai ricchi» è notevole, circa 315 miliardi di dollari in due anni. Per avere un’idea dell’ordine di grandezza, si ricordi che lo stimolo fiscale del 2008, il più grande della storia del Paese, era di 800 miliardi in due anni.

Inoltre Bisin spiega che senza un compromesso tra il presidente e la maggioranza repubblicana al Congresso le tasse sarebbero salite per tutti i contribuenti, un risultato inaccettabile in un momento in cui la ripresa, se anche presente, è apparentemente ancora estremamente debole. Qualunque siano le ragioni politiche che hanno motivato Obama ad accettare, essenzialmente in toto, le condizioni poste dal Congresso, gli effetti economici dell’accordo sono difficili da prevedere. Abbassare le aliquote fiscali in una recessione ha effetti positivi, perché incentiva l’attività economica, che risulta al margine più produttiva. Abbassare le aliquote ai «ricchi», per quanto abbia effetti distributivi non desiderabili, ha un importante effetto di gettito: sono soprattutto i ricchi infatti a lavorare meno quando le tasse sono più alte, proprio perché possono permettersi di farlo.

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