ROMA – Anonymous dichiara guerra cibernetica alla Corea del Nord. Altro che atomica. La Corea del Nord è già sotto attacco. Sotto attacco hacker di Anonymous che in queste ore ha lanciato l’operazione #opFreeKorea. Risultato? 15 mila password rubate al sito di propaganda nordcoreano Uriminzokkiri.com e oscurati i profili Twitter e Flikr ufficiali. Sui profili è stato pubblicato un manifesto satirico contro il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un.
In un comunicato su Pastebin, riportato da mytech.panorama.it, Anonymous fornisce alcuni dettagli sulla sua “strategia bellica”:
“Abbiamo alcuni ragazzi sul campo che sono riusciti a portare internet nel paese utilizzando una catena di ripetitori WiFi a lunga distanza con frequenze proprietarie. Abbiamo anche accesso ad alcune linee telefoniche nordcoreane che sono in contatto con Kwangmyong [la rete intranet nordcoreana, N.d.A.] attraverso connessioni dial-up. L’ultimo pezzo del puzzle era interconnettere le due reti, cosa che i ragazzi sul campo sono finalmente riusciti a fare.”
Non solo Corea del Nord. Nel comunicato targato #opNorthKorea, Anonymous attacca il governo nordcoreano(“Che c’è, avete la sindrome del cazzo corto?” [testuale]) ma anche quello americano (“Volete un’altra specie di crisi cubana? Non siete la polizia del mondo, mettetevelo in testa”). Anonymous ha anche annunciato il prossimo attacco, previsto per il 19 aprile.