Paola Perego in lacrime alle Iene contro i dirigenti Rai: “Il programma era stato approvato”

Paola Perego in lacrime alle Iene contro i dirigenti Rai: "Il programma era stato approvato"
Paola Perego in lacrime alle Iene contro i dirigenti Rai: “Il programma era stato approvato”

ROMA – A tre giorni dalla discussa puntata del suo programma Parliamone sabato dedicata alle virtù delle donne dell’est, Paola Perego esce dal silenzio e interviene nella polemica per criticare i dirigenti di Rai Uno, i politici che tacciono sulla “mediocrità dilagante”, la presidente della Camera Laura Boldrini, che “faceva televisione” quando lei già lottava “per i diritti delle donne”. I dirigenti Rai “mi hanno approvato questo argomento e mi hanno cassato il femminicidio perché non era con la linea editoriale”, ha detto Perego. Cosa che del resto sarebbe comprensibile: un dirigente sa quello che fanno i suoi sottoposti. Altrimenti che cosa dirige?

Poco dopo arriva la replica da questi stessi dirigenti: “Non faccio polemiche, quello che vi posso assicurare dal punto di vista delle analisi interne, come è giusto che sia, con tutti i profili di responsabilità, è che la cosa non era arrivata al direttore di Rai Uno“, fa sapere il direttore generale della tv di Stato, Antonio Campo Dall’Orto.

A rinfocolare la polemica, la intervista alla conduttrice in onda a Le Iene Show su Italia Uno. Perego racconta di stare male per le accuse di sessismo: “Hanno chiuso il programma e io adesso credo che rescinderanno anche il mio contratto”, fa sapere, dicendosi preoccupata per tutti quelli che perderanno il lavoro dopo questa scelta. “Sono spaventata. Vedo i giornali e mi sembra una cosa surreale, che non sta capitando a me. Non ho ancora metabolizzato. Non me lo merito, credo di essere una brava persona. Sto male per tutte quelle persone che, fidandosi di me, mi hanno seguita in questo programma. Ora resteranno senza lavoro e avranno problemi a pagare l’affitto”.

L’attacco è frontale soprattutto nei confronti di chi, sostiene, ha deciso di scaricarla, pur sapendo tutto. “Codardi” sono il capostruttura e il direttore della rete ammiraglia che “si sono dissociati da una cosa che avevano approvato e adesso fanno la figura di quelli che stanno salvando l’Italia da questo ‘mostro’ che è sessista. Mi hanno messa in mezzo in qualcosa di molto più grande di me. Hanno usato me come potevano usare forse qualcun altro. Forse è scomodo mio marito”. Il riferimento è a Lucio Presta, finito nel mirino come gli altri principali agenti delle star televisive, perché, a detta di politici dei diversi schieramenti, in grado di fare il bello e il cattivo tempo in tv.

Proprio per ridimensionare il loro ruolo in Commissione di Vigilanza le diverse forze politiche avevano raggiunto un accordo su alcune norme inserite nell’ultimo contratto di servizio, poi non entrato in vigore.

A rischiare il posto è ora la responsabile del programma, Raffaella Santilli, che dovrebbe essere sostituita a breve. La vicenda ha in realtà accelerato una revisione dell’organigramma della rete, alla quale il direttore Andrea Fabiano lavorava già da tempo. Non è escluso comunque che, se le acque non si calmeranno, il tema approdi in consiglio di amministrazione la prossima settimana.

LA REPLICA DI DALL’ORTO – “Non faccio polemiche, quello che vi posso assicurare dal punto di vista delle analisi interne, come è giusto che sia, con tutti i profili di responsabilità, è che la cosa non era arrivata al direttore di Rai Uno“, fa sapere il direttore generale della tv di Stato, Antonio Campo Dall’Orto. 

“Comunque sia, ha aggiunto il direttore generale della Rai, credo che tutto questo vada visto nell’ottica di cosa è servizio pubblico: quello che è andato in onda non era coerente e da tempo noi stiamo lavorando con Fabiano sui temi di Rai Uno per renderli più coerenti. Credo sia più importante raccontarci dove andiamo”. A una domanda su una possibile inchiesta interna in corso, il dg ha risposto: “Stiamo andando avanti”.

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