Paolo Borrometi, Fnsi sulla condanna di Francesco De Carolis: "Prosegue l'impegno a fianco dei cronisti" Paolo Borrometi, Fnsi sulla condanna di Francesco De Carolis: "Prosegue l'impegno a fianco dei cronisti"

Paolo Borrometi, Fnsi sulla condanna di Francesco De Carolis: “Prosegue l’impegno a fianco dei cronisti”

Paolo Borrometi, Fnsi sulla condanna di Francesco De Carolis: "Prosegue l'impegno a fianco dei cronisti"
Paolo Borrometi, Fnsi sulla condanna di Francesco De Carolis: “Prosegue l’impegno a fianco dei cronisti” (Foto Ansa)

ROMA – La Federazione nazionale della stampa italiana plaude alla condanna di Francesco De Carolis, accusato di minacciare il cronista Paolo Borrometi. “Chi pensava di minacciare impunemente Paolo Borrometi avrà tempo ora di riflettere sulle sue scelte. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Il tribunale di Siracusa ha condannato a due anni e otto mesi di carcere, riconoscendo anche l’aggravante mafiosa, quel Francesco De Carolis che minacciò il cronista intimandogli di smettere di scrivere sul clan di famiglia. La Federazione nazionale della Stampa italiana, che si era costituita parte civile insieme con l’Ordine dei giornalisti, proseguirà nel suo impegno dalla parte dei cronisti minacciati. Un grazie agli avvocati Francesco Paolo Sisto e Roberto Eustachio Sisto, che hanno rappresentato in questo processo il sindacato dei giornalisti”: lo hanno affermato in una nota il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.

Soddisfatti i due avvocati che hanno assistito la Fnsi. “Un giornalista ha avuto il coraggio, in un contesto
mafioso, di dire la verità. La reazione è stata durissima, ma non tale da impedirgli di continuare a
combattere. Oggi questa lotta, grazie anche alla Fnsi, che abbiamo rappresentato quale parte civile, trova
ampio riconoscimento in una sentenza che, non è esagerato ritenere, farà storia e segnerà uno degli episodi
più fulgidi del giornalismo di inchiesta. La condanna con la ‘aggravante mafiosa’ costituisce il
riconoscimento che nel nostro Paese l’informazione e la giustizia sono più forti di qualsiasi tentativo di
intimidazione”, dicono gli avvocati Francesco Paolo e Roberto Eustachio Sisto.

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