ROMA – I dati della Nielsen dicono che il mercato pubblicitario in Italia ha raccolto 891,7 milioni di euro nei primi due mesi del 2015 con un calo del 5,2% rispetto a gennaio-febbraio 2014. Ad accusare il calo maggiore sono quotidiani (-8,9%) e i periodici (-6,2%), mentre perde di meno la tv (-4,9%), arretra – in controtendenza rispetto agli altri Paesi – internet (-5,3%). L’unica fra i media più importanti a crescere è la radio (+5,2%).
La torta pubblicitaria: domina sempre la tv, dove la più forte è Mediaset. Degli 891,7 milioni di euro raccolti nei primi due mesi, 552,1 sono finiti alla tv, 101,9 ai giornali, 60 in pubblicità su internet, 51,9 ai periodici e 51,6 alla radio.
E se la fetta più grossa va alla tv, all’interno del settore televisivo la parte del leone la fa… il Biscione. Su 552,1 milioni, 322,5 sono stati raccolti da Mediaset (-3,8% rispetto al 2014), 126,7 dalla Rai (-8,7%), 65,7 da Sky (-2,5%), 22,7 da La7 (-12,4%) 10 milioni da Mtv (un netto miglioramento +19,1), 4,2 milioni da Discovery.
Nonostante il calo complessivo, la tv continua quindi a mantenere il primato nel mercato e a rosicchiare inserzioni a internet: merito anche delle offerte di pubblicità a prezzi stracciati, che alla fine penalizzano non sono chi opera sul web ma anche la stessa Rai. I supersconti della Sipra hanno portato a un calo per la tv pubblica del 10% in 12 mesi della pubblicità tabellare e addirittura del 24% nelle telepromozioni. Scrive Marco Livi su Italia Oggi:
Ancora con un trend negativo il cinema (-6,2%) e il direct mail (-13,9%). L’outdoor e il transit sono i mezzi in controtendenza, in crescita rispettivamente dell’ 8,1% e del 14,1%. «Dopo un gennaio negativo oltre le aspettative», spiega Alberto Dal Sasso, advertising information services managing director di Nielsen, «il mese di febbraio mostra un miglioramento del trend che ci fa essere più ottimisti in vista di Expo».
Per quanto riguarda i settori merceologici, sono 8 quelli in crescita, con un apporto di circa 19 milioni di euro. Alla crescita dei media/editoria (+7%, circa 3,5 milioni), si contrappongono il calo dell’automotive (-10,2%, circa 12 milioni) e della distribuzione (-9%, pari a 4 milioni).
Le telecomunicazioni, con circa 7,8 milioni in meno di investimenti rispetto allo stesso periodo del 2014, hanno evidenziato una diminuzione del 14,6% contro il -29,6% del solo mese di gennaio. I maggiori apporti alla crescita arrivano da bevande (+19,5%), giochi (+18), servizi professionali (+12,4%) e cura persona (+10,8), che complessivamente incrementano il budget di 11,3 milioni.
«Il mese di marzo», continua Dal Sasso, «confermerà il trend positivo di avvicinamento a quota zero, anche se solo le analisi sul secondo trimestre potranno darci un’idea più chiara dell’andamento del 2015.