“Rai non è Radio Vaticana; Prezioni non vada al Tg2”: Giovanni Valentini

 

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Giovanni Valentini: la Rai non è Radio Vaticana

La radio della Rai, scrive Giovanni Valentini nella sua rubrica “Il sabato del villaggio” su Repubblica,

“non è la Radio Vaticana”

e pertanto 

“il caso di Antonio Preziosi, direttore dei Gr Rai e “consultore” pontificio, rappresenta una doppia anomalia, sia per lo Stato sia per la Chiesa”.

Secondo Valentini, Antonio Preziosi è candidato a diventare direttore del Tg2, sempre della Rai, la tv di Stato italiana, nonostante

“il cattivo andamento degli ascolti per i Gr di Preziosi”,

che invece aveva

“ereditato una situazione di gran lunga migliore dalla precedente gestione di Antonio Caprarica”.

E allora, se, è il ragionamento di Valentini, Antonio Preziosi

“attraverso questa esperienza radiofonica non ha maturato tali e tanti meriti da essere candidato – come ora si vocifera – alla direzione del Tg 2”,

vuole dire che deve trattarsi

“di meriti speciali, acquisiti magari Oltretevere”.

Invece, sostiene Valentini,

“è inaccettabile che un’azienda di Stato tolleri un “doppio incarico” che configura di fatto un conflitto di interessi ai danni dei cittadini, ascoltatori e abbonati”.

E spiega che tra le funzioni istituzionali della Rai,

“non rientrano quelle di “predicare” o di “convertire” alla religione cattolica. Deve fare informazione, assicurandone la completezza e l’imparzialità: naturalmente, anche sugli eventi e sulle vicende che riguardano la Chiesa”.

Al Consiglio delle Comunicazioni vaticano, dove Antonio Preziosi siede insieme con i direttori di Osservatore romano, Avvenire e Civiltà Cattolica, invece,

” sono affidati i compiti di “suscitare e sostenere adeguatamente l’azione della Chiesa e dei fedeli nelle molteplici forme della comunicazione seguendo i quotidiani cattolici, le pubblicazioni periodiche, le emittenti radiofoniche e televisive, perché realmente corrispondano alla propria indole e funzione, divulgando la dottrina della Chiesa”.

“Una missione più che legittima e rispettabile; non è legittima invece è la presenza in pianta stabile del direttore dei Gr Rai, un’azienda di Stato al cui vertice spetta sorvegliare sulle incompatibilità dei suoi dipendenti”.

Anche se non si applica esattamente al caso in esame, perché riguarda gli incarichi in Rai, c”è anche il tema dei “doppi incarichi” è spinoso per la Rai, che di recente ha diffuso una circolare che chiede la loro eliminazione. Valentini cita, come

 “esempio, [il caso] di Bianca Berlinguer, direttrice e conduttrice del Tg 3 [che rientra con precisione nel capitolo dei dipendenti Rai che ricoprono due incarichi dentro la Rai.] Ma, al suo confronto, il caso Preziosi appare ben più grave, perché intacca la laicità istituzionale del servizio pubblico”.

In questo caso, in realtà, più che di doppio incarico si può parlare di incarico in contrasto con gli interessi morali e materiali dell’azienda.

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