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Rai, Giornale: le teste che salteranno e quelle che resteranno al loro posto

di admin |5 Agosto 2015 13:24

Rai, Giornale: le teste che salteranno e quelle che resteranno al loro posto


ROMA – Ora alla Rai, con l’avvento della nuova era renziana che in realtà sembra avere molti elementi di continuità col passato, è il momento del gran ballo dei direttori. Dei telegiornali e di rete. Secondo quello che scrive Laura Cesaretti sul Giornale, possono stare tranquilli il direttore del Tg1 Mario Orfeo e il direttore di Raiuno Giancarlo Leone. Mentre probabilmente salteranno le teste della direttrice del Tg3 Bianca Berlinguer e del direttore della Terza rete Andrea Vianello.

Tra viale Mazzini e Saxa Rubra, nei fortilizi della Rai, si respira la consueta, vertiginosa ansia da cambio della guardia: sta per iniziare la nuova, ennesima rumba di poltrone interne. Chi salirà e chi scenderà nella Rai dell’era renziana, con un premier che ha una stima così bassa dell’informazione fornita dalla tv in generale, e dal cosiddetto servizio pubblico in particolare, da descrivere i vari talk show come «un pollaio senza anima che ha sostituito la fiction»?

[…] La Rai, d’altronde, è una macchina schiacciasassi capace di triturare vip come noccioline: ne sa qualcosa Ferruccio de Bortoli, che ieri è finito tragicamente trombato da consigliere di amministrazione Rai dopo essersi fatto intortare dall’allegra banda del buco della minoranza Pd. Che […] ha provato a farlo eleggere in quanto sfegatato nemico di Renzi, scoprendo di non avere nessun voto a parte quelli dei due antirenziani del Pd. Al povero de Bortoli non è rimasto che far sapere in giro che il tutto era avvenuto a sua insaputa e alle sue spalle.

Tra i direttori dei Tg Rai, Mario Orfeo (Tg1) sembra il meglio piazzato per tenersi a galla pure nella Rai renziana, grazie ai buoni risultati del suo tg ma anche alle buone relazioni intessute con personaggi chiave del Giglio Magico, in testa Maria Elena Boschi. In buona posizione anche Giancarlo Leone, direttore di Rai1 e gran navigatore dei perigliosi mari Rai. Chi, a sentire i renziani, è nel centro del mirino è il Tg3 di Bianca Berlinguer: «A volte sembra il tg della minoranza Pd: fa autorevolmente parlare, in contrapposizione al governo, uno come Roberto Speranza, come se fosse il capo di un partito di opposizione. Mentre è solo un deputato lucano», si sfoga un parlamentare vicino al premier.

Del resto da palazzo Chigi si caldeggia la riforma che dovrebbe portare ad unificare in una sola «newsroom», con una direzione unica, le testate e testatine che dentro la Rai si fanno concorrenza, con scarsi risultati per l’informazione. […] Anche il direttore di Raitre Andrea Vianello (che col dg Gubitosi ha perso il suo principale sponsor), non se la passa bene. Reo, ad esempio, di aver gestito l’operazione Ballarò in maniera «autolesionista», dice un renziano: «Raitre ha perso Giovanni Floris perché non ha voluto dargli i soldi in più che chiedeva. Poi ha preso da Repubblica Massimo Giannini, dandogli gli stessi soldi. E nel frattempo Floris, da una rete come La7, ha fatto gli stessi ascolti di Giannini dalla Rai. Un disastro». Del resto Giannini (ex colonna dalemiana di Repubblica) non è esattamente un beniamino di Renzi. Che tra i conduttori tv più noti apprezza Gianni Riotta, Massimo Bernardini e ha rapporti molto amichevoli con Daria Bignardi: la giornalista ha interrotto le sue Invasioni Barbariche su La7, e secondo alcuni potrebbe essere un buon repechage per la Rai.

E sul fronte intrattenimento? Tra il serio e il faceto, a Montecitorio si fa una previsione: «Imperverseranno Carlo Conti, Giorgio Panariello, Roberto Benigni, Leonardo Pieraccioni». Un tratto comune: tutti fiorentini.

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