MILANO – Maurizio Costa sarà presidente di Rcs e Pietro Scott Jovane resterà amministratore delegato. New entries il banchiere d’affari Gerardo Braggiotti, Tom Mockridge (Sky), Laura Cioli (CartaSì) e Teresa Cremisi (Flammarion). Nessuna decisione ancora su chi sarà il nuovo direttore del Corriere della Sera, al posto di Ferruccio De Bortoli o se invece De Bortoli alla fine, nonostante gli annunci di uscita già stabilita, resterà al suo posto.
Marcello Zacché, sul Giornale, riferisce:
“Accordo fatto, sotto l’egida di Mediobanca, tra gli ex «duellanti» John Elkann (primo socio con il 16% tramite Fiat) e Diego Della Valle (7,3%) per disegnare il nuovo consiglio di amministrazione di Rcs. La lista di maggioranza, su cui sono allineate anche Pirelli (4,4%) e UnipolSai (3%), si apre con l’ex ad di Mondadori e attuale capo della Fieg, Maurizio Costa, destinato quindi a salire alla presidenza di Rcs, e con la conferma del capo azienda Pietro Scott Jovane.
Al momento il presidente di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, (4,1%) e la famiglia Rotelli (3,3%) sarebbero freddi, ma potrebbero alla fine convergere visto lo standing della lista. «Non è stata presa alcuna decisione», ha comunque frenato ieri Bazioli. Ancora tutta da definire, invece, la ripartizione delle deleghe tra Costa e Pietro Scott Jovane, tanto che prende piede l’idea di creare alcuni comitati tecnici ad hoc in cui dipanare le decisioni principali. Così come sarà il nuovo corso a definire chi dovrà sedersi sulla poltrona di direttore del Corriere al posto di Ferruccio de Bortoli.
Gli addetti ai lavori si chiedono cosa vuol fare Urbano Cairo che, come rivelato da il Giornale, starebbe rafforzando la propria presa sul Corriere, salendo al 4,2% dal 3% circa del capitale, proprio a ridosso della scadenza per la presentazione delle liste (il termine è domenica).“Cairo ha detto di «valutare varie opzioni» per il nuovo board: potrebbe avere i tre posti riservati alle minoranze.
Cairo non ha nascosto tutto il proprio malcontento, ribadendo le perplessità sulla gestione di Rcs e sulla «situazione di difficoltà» in cui versa la casa editrice milanese, pur sottolineando i «buoni rapporti» con Jovane, fortemente voluto dalla Fiat di John Elkann. «Dal primo gennaio 2012 al 30 settembre 2014 la società ha bruciato cassa per 288 milioni, quasi quanto quelli incassati per le dismissioni». Senza considerare, poi, che «se vendi dei gioielli di famiglia per coprire le perdite non fai la cosa giusta»”.
Su Repubblica Giovanni Pons conferma:
” La lista per il nuovo consiglio di amministrazione di Rcs Mediagroup verrà presentata tra oggi e domani dal primo azionista Fiat ma avrà il sostegno di gran parte degli azionisti, da Mediobanca a Diego Della Valle a Unipol, fino alla Pirelli con l’incognita di Intesa Sanpaolo e Rotelli che alla fine potrebbero allinearsi alla maggioranza. L’unico nodo che resta ancora da sciogliere è quello del nuovo direttore del Corriere della Sera che verrà individuato solo quando il board si sarà insediato.
La lista di nomi di qualità, come tiene a precisare l’ad di Mediobanca quando descrive i principi a cui si è ispirato, in realtà è abbastanza riconducibile a un classico manuale Cencelli. Il nome di Maurizio Costa come presidente è stato fatto da Della Valle e John Elkann lo ha digerito in cambio della conferma del suo pupillo Pietro Scott Jovane. La mediazione ha poi prodotto l’istituzione di alcuni comitati tecnici, a seconda degli argomenti, che verranno presieduti da Costa e serviranno a limitare lo spazio di manovra dell’amministratore delegato.
Jovane si era dapprima impuntato sullo schema che prevedeva delle deleghe al presidente ma poi ha accettato la soluzione dei comitati tecnici. Il nuovo cda prevederà poi due donne, Laura Cioli e Teresa Cremisi, quest’ultima già presente nel board e la prima molto considerata da Mediobanca che l’ha indicata anche per il cda di Telecom Italia.
Elkann è poi riuscito a piazzare un altro suo favorito, Tom Mockridge, ex ad di Sky Italia e attuale ceo di News International del gruppo di Rupert Murdoch, che già tre anni fa era stato indicato come possibile ad di Rcs. Nel maggio 2013 Elkann era entrato nel board della News Corp al fianco dello stesso tycoon australiano quando questa si era divisa dalla 21th Century Fox. L’ultimo nome del cda Rcs è il banchiere Gerardo Braggiotti, molto vicino a Marco Tronchetti Provera, patron della Pirelli, e molto stimato anche da Giovanni Bazoli.
“Dopo le schermaglie iniziali l’unico a cantare fuori dal coro è rimasto l’editore Urbano Cairo, fortemente critico sulla gestione di Jovane. […] Non si può escludere che Cairo possa presentare entro lunedì una lista di minoranza, che avrà diritto ad avere tre consiglieri su un totale di nove, su cui convogliare i propri voti. Forse dovrà vedersela con la lista che Assogestioni potrebbe a sua volta presentare anche se i fondi italiani che hanno in portafoglio titoli Rcs non sono poi tanti e sono molto frammentati”.