MILANO – Rcs dimezza le perdite nel 2014, taglia il debito oltre i piani e a quasi 480 milioni ed è fiduciosa sul rispetto degli impegni presi per il 2015 con le banche, grazie alle dismissioni in cantiere, oltre che alla generazione di cassa in significativo miglioramento. Con la possibile vendita della controllata Rcs Libri, per la quale ha avviato un negoziato in esclusiva con Mondadori, la società “primariamente, ma non esclusivamente” potrebbe anche fare acquisizioni e non solo ridurre il debito, insomma “accelerare i piani di sviluppo”, ha spiegato l’A.d Pietro Scott Jovane. “Da un punto di vista strategico si tratta di un asset swap”, ha chiarito, uno spostamento del gruppo su altre attività.
La Rcs del futuro potrà poggiare su due pilastri, ha spiegato infatti il manager: i settori News e Sport, con un nuovo mix di ricavi per una “redditività sostenibile”, in linea ai migliori operatori internazionali. Jovane per ora parla di “ambizioni” di profittabilità al 15% nel 2018 (margine operativo lordo sui ricavi, oggi è al 2,3%, nel 2015 è atteso al 9%). “A fine maggio”, spiega poi, tali cifre dovrebbero venir precisate meglio.
Prima di allora, come noto, il 23 aprile l’assemblea dovrà rinnovare il Cda in scadenza, A.d incluso. Il 2014 intanto si è chiuso per Rcs con perdite per 110,8 milioni (218,5 milioni nel 2013). I ricavi consolidati sono scesi del 2,6% a 1.279,4 milioni, con una lieve crescita a perimetro omogeneo. La redditività ricorrente è migliorata in tutte le divisioni, Media Italia in testa. Ma nel complesso il conto economico soffre ancora, a causa di oneri non ricorrenti (40 milioni contro i 110,5 del 2013).
La società ha proseguito poi gli investimenti (66 milioni, per metà nel digitale). Mentre sono aumentati anche gli oneri finanziari netti (41,4 milioni dai 32,7 del 2013), essenzialmente tassi di interesse. Per il comparto, comunque, l’anno è stato difficile e in Italia nei primi due mesi del 2015 ancora “non si vede un cambio di passo”. Il 2015, stima Rcs, dovrebbe chiudersi con un ritorno all’utile operativo, e tale da “pareggiare il carico degli oneri finanziari, necessaria premessa per un prossimo ritorno all’utile consolidato”. Quanto al debito, con le cessioni dovrebbe scendere sotto i 440 milioni ed entro il vincolo (covenant) a 3,5 volte il mol previsto dal finanziamento bancario. Tornando alle strategie future, dal lato ‘News’ ci sarà lo sviluppo – soprattutto digitale – delle ‘ammiraglie’ Corriere della Sera, El Mundo ed Expansion. Il gruppo punta a rafforzarne la leadership ampliandone l’audience, ad aumentarne l’offerta nei video e nel mobile, a ulteriori strategia nei contenuti a pagamento e a maggiori efficienze. L’obiettivo è forte quota nel mercato pubblicitario ‘offline’, una posizione crescente nell’online e nei video, un’offerta unica per target di utenza specifici (‘below the line’), con una forte ‘monetizzazione’ quindi dei propri dati. Nello Sport le ‘punte’ sono Gazzetta dello Sport, Marca, la divisione per gli eventi sportivi in Italia Rcs Sport – cui fa capo anche il Giro d’Italia – e l’analoga in Spagna Last Lap. Attività con “audience gigantesche”, secondo Rcs, in una posizione unica per creare una rilevante piattaforma specialista negli sport europei, grazie alla leadership editoriale delle testate, l’esperienza negli eventi e le competenze digitali. Il tutto puntando a “forti prospettive di crescita”, “sviluppo internazionale” e “attraenti possibilità di partnership”.