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Ruzzle-dipendenza. Vedi parole ovunque, giochi anche in bagno: ecco i 10 sintomi

di admin |6 Maggio 2022 12:24

ROMA – Giochi a Ruzzle quando sei in bagno, sogni parole e combinazioni la notte e durante la pausa caffè rinunce alle chiacchiere col collega per fare una partita? Attento, potresti essere Ruzzle-dipendente. Roberto Catania spiega su Panorama i 10 “sintomi” della dipendenza dal gioco che spopola in rete.

Ecco i 10 sintomi definiti da Panorama:

1. Giochi a Ruzzle ogni volta che puoi e non riesci a farne a meno:

“Alla fermata dell’autobus, in pausa pranzo, seduto sul wc: ogni occasione è buona per fare una partita a Ruzzle. In fondo bastano due minuti per una manche, sei per una partita intera. Poi non dire che nelle tue giornate non ha più un minuto libero2.

2. Ovunque vedi lettere e parole, proprio come la “Sindrome del Tetris“, scrive Catania:

“Trattasi di variante della Sindrome del Tetris: succede che a un certo punto cominci a vedere pezzi del gioco ovunque, anche quando sei lontano dal monitor. Solo che in questo caso non sono mattoncini, ma parole. Il sintomo più comune è la visione notturna di lemmi prima di addormentarsi, ma nei casi più gravi si può arrivare a scorgere parole in movimento in qualsiasi spazio fisico dotato di lettere, compresa la tastiera del PC”.

3.  Gli “avversari a caso” sono diventati i tuoi migliori amici:

“I migliori li hai salvati in una lista ad hoc: player iper-selezionati che hai scelto per le tue partite più calde, ma soprattutto persone che non hai mai visto in faccia e che ormai frequenti più dei tuoi migliori amici”.

4. Anagrammi tutto, o almeno ci provi? Ecco secondo Catania cosa accade:

“Dopo la millesima partita sei diventato molto concreto. Te ne accorgi perché i tuoi polpastrelli vanno da soli come in preda a un esorcismo: non appena vedi sul tabellone un incrocio di una “M”, una “R”, una “I” e una “A” scatti come Usain Bold nei 100 metri per completare il tuo quintetto di parole fatte: MIRA, RAMI, MARI, RIMA e ARMI”.

5. La caccia agli improbabili monosillabi ti è familiare? Attento alle strane combinazioni:

“Tutto fa brodo, anche i monosillabi: articoli, preposizioni, congiunzioni, sigle, BO, DI, LI, LA e via dicendo. Il rischio, ovviamente, è quello di cominciare schiacciare a caso sulla tastiera alla ricerca di improbabili monosillabi. FZ? Riprova, sarai più fortunato”.

6. Sfidi più persone contemporaneamente. Non esistono pause tra un round ed un altro: mentre l’ignaro avversario completa il suo round, tu sei lì a sfidare l’ennesimo avversario a Ruzzle:

“E così ti ritrovi a giocare 10 partite contemporaneamente con 10 avversari diversi. Roba che anche Kasparov avrebbe qualche serio problema…”.

7. Plurali inesistenti e femminili improbabili. Trovato un parolone tenti tutte le declinazioni:

“Quando realizzi che cominci a cercare con troppa insistenza generi e numeri improbabili – come “GINNASIA”, “PIEDO” e “TELEFONE” comincia a farti qualche domanda, prima che sia troppo tardi”.

8. Vezzeggiativi e diminutivi diventano l’asso segreto nella manica:

“Il rischio, anche in questo caso, è quello di farsi prendere troppo la mano e cercare ossessivamente accrescitivi, diminutivi e vezzeggiativi di senso incompiuto. Mettitelo bene in testa: parole come CILIEGETTE o CORSIVONI in italiano non esistono.

9. Anche le parolacce diventano un’ottima occasione di vincita:

“Ormai non ti fai più scrupoli: TROIA, TERRONE e altre scurrilità di varia natura e specie sono entrate di diritto nel tuo vocabolario Ruzzliano. Bounjour finesse? Al diavolo, l’importante è vincere.

10. “Arrendersi? Giammai!”. I Ruzzle-dipendenti non conoscono l’orgoglio, ma solo la sete di vittoria:

“Giochi una partita. E la perdi. Chiedi la rivincita. E ri-perdi. Se fossi un uomo d’onore a questo punto dovresti deporre le armi e ritirarti in un eremo a meditare. Ma tu, ormai lo hai capito, sei un Ruzzle-dipendente e non puoi fermarti: così chiedi un’altra rivincita, e un’altra ancora. Almeno fintantoché non riesci a battere il tuo avversario”.

Se soffrite di 1 o più di questi sintomi, ci dispiace, ma siete Ruzzle-dipendenti. Il consiglio è che si tratta solo di un gioco, l’obiettivo non è vincere ma DIVE- RISI – VERSI – TIRI- TERSI. Insomma, DIVERTIRSI.

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